Sam Decker: Shrove

Il titolo di questo disco è preso dal primo movimento del balletto Petrushka di Igor Stravinsky ed è indicativo della formazione del sassofonista Sam Decker. Laureato al New England Conservatory è stato molto attratto dal grande innovatore russo e da altri compositori del Novecento come Dmitrij Shostakovich e Bela Bartok. La musica di questo disco ne risente ma il suo taglio espressivo è un jazz contemporaneo dove libera improvvisazione e astratto camerismo convivono con le radiose melodie folk che impregnano i brani. Le musiche sono state scritte nei suoi primi anni di vita a Brooklyn, quando l'attività professionale del sassofonista spaziava in vari ambiti musicali.

Con questo quintetto Decker firma la sua prima incursione discografica entro "il nebuloso mondo del jazz moderno"—come lui stesso lo definisce—ed evidenzia la prima eccentricità nella stretta relazione tra il suo tenore e il notevole clarinetto di Michael Sachs. I due si alternano in front line e spesso sviluppano lente parti in unisono sul propulsivo tappeto della sezione ritmica (gli ottimi Dov Manski al pianoforte e tastiere, Aryeh Kobrinsky al contrabbasso e Nathan Ellman-Bell alla batteria). Le composizioni sono ricercate e le esecuzioni particolarmente curate, in equilibrio tra inventiva personale e alto senso della forma: episodi concitati, dalla viva tensione ritmica ("Filles"), convivono con linee melodiche iterate ("Parallel Floats"), rarefazioni cameristiche ("Iron Swallow"), brani echeggianti Stravinsky ("ST") e altro ancora. Un lavoro fantasioso e degno di nota.

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