Geoff Vidal: She Likes That

Jazz solido e mutevole. Suonato in maniera diretta, senza strategie e disorientamenti, sia che si tratti di temi organizzati al millesimo, come "O-Zoning," o di situazioni più fantasiose e pronte al lancio improvvisativo, come "Different Planes". Il leader tiene spesso il banco espressivo, anche se - va detto - senza gli interventi di Hundertmark il tutto sarebbe risultato, con molta probabilità, più scontato e facilmente pronosticabile. L'album si mantiene in equilibrio fino all'ultima nota, senza mai cedere alle soluzioni di semplice facciata, ma cercando sempre una certa originalità, un proprio modo di essere. I protagonisti, oltre a un ottimo lavoro di squadra, riescono a ritagliarsi importanti momenti in solo, come la romantica introduzione di Vidal in "Time Apart," una ballad morbida e scura capace di cullare fino all'oblio.

Difficilmente l'ascoltatore rimarrà assopito durante la title track, brano dal tiro rock e dalle fattezze decise che spingono l'album, in chiusura, verso territori fusion e funky capaci di far breccia anche nei cuori più ruvidi e legati ai tradizionalismi.

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