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Paolo Fresu: P.A.R.T.E.
ByQueste caratteristiche si possono riscoprire ascoltando alcuni suoi vecchi lavori: Some Other Place (DDD, 1992) e Four Ways (Splasch, 1996). Dal primo è tratto il brano omonimo, debitamente riarrangiato. Nel secondo si rintracciano affinità significative con questa incisione: una “Night Walk” che richiama “Night Talk” e degli omaggi a Bill Evans e Charles Mingus. Del pianista qui si ripropone “Children’s Play Song”, mentre nell’altro lavoro spiccava “Blue in Green”. A Mingus è dedicata “From Mingus to Duke”, che intende sottolineare il suo legame con Ellington; Four Ways contiene una versione di “Moves”.
Tutti agganci, questi, non casuali, certamente volti a rafforzare dei punti fermi ed a certificare un’identità stilistica. Nella visione compositiva di Zanchi si individuano infatti due orientamenti prevalenti. Da un lato, la predilezione per temi articolati geometricamente intorno a poderose linee ritmiche (tratto riconoscibile per un contrabbassista): ne sono specchio fedele i due episodi di “T.R.E.A.P.” e “Cromdim Walk”. Dall’altro, una raffinatezza armonica ed una delicatezza melodica di stampo evansiano che si riscontrano nelle già citate “Some Other Place” e “Night Talk”, oltre che in “Après-midi” (velata allusione a Debussy?) e nelle tinte sfumate espresse dalla tromba sordinata di Fresu in “Rêveries”.
Un capitolo a parte merita il quintetto, tra le formazioni più longeve del jazz moderno, i cui membri sono accomunati da una ventennale esperienza di cooperazione. Più che di interplay (termine a volte usato a vanvera) si dovrebbe parlare di simbiosi, che rende il sound del quintetto pienamente riconoscibile, trasformandolo in qualche misura in un “classico” dei nostri tempi.
In questo contesto, il suono ed il fraseggio di Fresu (affrancati dall’eredità davisiana e “ripuliti” dagli effetti usati altrove) si condensano in compiute melodie. Tino Tracanna si conferma interlocutore insostituibile nel disegnare unisoni e contrappunti densi nell’esposizione dei temi, e nell’aprire breccie rivelatrici di nuovi percorsi specie al soprano, strumento del quale è divenuto senz’altro uno dei maggiori specialisti europei. Come sempre, Cipelli svolge il ruolo di certosino cucitore armonico, con pregnante essenzialità negli interventi. Infine, Ettore Fioravanti si integra alla perfezione con Zanchi nella costruzione di solidi groove e di intelaiature articolate, attraverso dinamiche variegate che la conoscenza reciproca ed il mutuo ascolto giustificano in pieno.
Track Listing
01. T.R.E.A.P. (#1) - 3:54; 02. O.F.T. 20th - 3:24; 03. Some Other Place - 6:33; 04. Yara - 4:39; 05. Free Dance - 5:06; 06. Children's Play Song (Bill Evans) - 4:00; 07. Night Talk - 5:20; 08. Après-midi - 2.41; 09. Cromdim Walk - 3:42; 10. Rêveries - 6:08; 11. T.R.E.A.P. (#2) - 4:46; 12. From Mingus to Duke - 3:10; 13. Arianna -3:35 Tutte le composizioni, eccetto 06., sono di Attilio Zanchi
Personnel
Paolo Fresu
trumpetPaolo Fresu (tromba, flicorno); Tino Tracanna (sax soprano e tenore); Roberto Cipelli (piano); Attlio Zanchi (contrabbasso); Ettore Fioravanti (batteria).
Album information
Title: P.A.R.T.E. | Year Released: 2006 | Record Label: Blue Note Records
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