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Paolo Botti Quartet

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Pinocchio Live Jazz - Firenze - 17.03.2012

Tra le ultime date della stagione del Pinocchio Live Jazz, il quartetto diretto dal polistrumentista Paolo Botti ha messo in scena una musica originale e composita, che passa dall'astratto al concreto, dal folk all'improvvisazione, dall'intensità dinamica alle atmosfere fumosamente meditative, seguendo la falsariga dei due dischi finora registrati dalla formazione: Looking Back e il recente Slight Imperfection.

Radicale l'impronta del leader, impegnato su strumenti caratteristici come il banjo e il dobro, che permeano le atmosfere imprimendo loro colorazioni che tendono al blues e al country. D'altronde, Botti è recente autore della scarnificata rilettura in solo di Ayler, Angels & Ghosts, che proprio su quelle due radici lavorava. Radici rivisitate anche alla viola, alla quale Botti si esprime con frasi dolenti di derivazione talvolta classica, sebbene con essa in scena il gruppo si avventuri anche su scenari più rarefatti e intensi, specie nei brani in cui ospita il violino di Emanuele Parrini.

Potente l'apporto di Tito Mangialajo Rantzer, sovente autore di un accompagnamento che è a un tempo ritmico e melodico, sorreggendo con i bassi la tessitura sonora, ma disegnando sullo sfondo l'ossatura dei temi esplicitati da Botti e dall'altra voce solista, il contralto di Dimitri Espinoza. Questi gioca nel quartetto un ruolo curiosamente defilato, prendendo pochi assolo e soprattutto facendolo sottovoce, ora con le sue caratteristiche improvvisazioni cerebrali e articolate, ora invece cantando con una certa linearità le melodie - che sta per l'appunto riscoprendo in duo proprio con Mangialajo (leggi la recensione del loro When We Forgot the Melody).

Nervosa ma puntuale la presenza di Filippo Monico alla batteria, particolarmente apprezzabili i suoni - in particolare, com'è ovvio, quelli di banjo e dobro - il solo apparente limite del concerto è parsa essere una non perfetta coesione, che ha prodotto qua e là qualche piccola imperfezione, del tutto assente - nonostante il titolo - nell'appena uscito Slight Imperfection.

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