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Bobby Previte: Pan Atlantic
ByPer quanto, infatti, le capacità esecutive di questo apprezzato batterista siano fuori discussione sia per efficacia espressiva che per sostanza tecnica, il suo approccio come compositore è di gran lunga fuori dell'ordinario. Se è evidente -tratto peraltro oggi condiviso da molti altri autori- che le sue composizioni tendono ad assemblare una molteplicità di materiali di diversa estrazione e, dunque, ad attraversare uno spettro estremamente vario ed ampio di modi espressivi, altrettanto lo è la sua capacità (questa non sempre, invece, condivisa da altri suoi colleghi) di articolarle con rigoroso senso logico.
Vi è poco di casuale nell'approccio di Previte, che concede sì spazio all'improvvisazione ma entro limiti ben definiti, in cui gioca parte non trascurabile un'affascinante sensibilità coloristica, solo apparentemente soggiogata da un virtuosismo strumentale che -soprattutto in sede concertistica- non si nega un certo aggressivo protagonismo.
Le varie composizioni, dai luccichii metallici, condividono un senso dello sviluppo dall'andamento quasi ineluttabile (si noti l'inesorabile e scura fissità del basso di Nils Davidsen), sostenuto com'è dalla propulsiva percussività dell'autore, fulcro di continui suggerimenti e sottolineature su cui si inanellano -in un contrappunto mai congestionato che sembra talvolta rifarsi all'organum libero- gli interventi dei solisti.
Musica scura e sardonicamente obliqua, con un forte senso del dramma, che, come è stato fatto notare, discende in parte anche dalla brulicante e cupa coralità del periodo post-"Bitches Brew" davisiano, di cui Previte, uno strutturalista dalla visione eclettica ma lucida, sostituisce l'originario tribalismo con la commistione e sovrapposizione di più codici linguistici che caratterizzano la nuova improvvisazione newyorkese.
Il risultato, lungi dal risultare disomogeneo (rischio cui la generosa facondia di Previte s'è non di rado esposta), ha il fascino di un intelligente montaggio cinematografico, in cui è notevole l'integrazione dei contributi solistici: la efficace punteggiatura di Benoit Delbecq al piano elettrico, la controllata esuberanza di Gianluca Petrella e, soprattutto, la appassionata fluidità dell'eccellente Wolfgang Puschnig ai sassofoni contralto e baritono, forse lo strumentista che pare maggiormente aderire ad un disegno compositivo che si esprime al contempo sopra e fra le righe.
Track Listing
01. Deep Lake; 02. Stay on Path; 03. The Eternity Clause; 04. Destruction Layer; 05. Pan Atlantic; 06. Question Mark; 07. Veltin.
Personnel
Gianluca Petrella
tromboneGianluca Petrella, trombone; Wolfgang Puschnig, sassofoni contralto e baritono; Benoît Delbecq, Fender Rhodes; Nils Davidsen, basso elettrico; Bobby Previte, batteria, Fender Rhodes.
Album information
Title: Pan Atlantic | Year Released: 2009 | Record Label: Auand
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About Gianluca Petrella
Instrument: Trombone
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