Home » Articoli » My Playlist » Otis Sandsjo
Otis Sandsjo
Ascoltare Aretha ti fa sentire a casa. R.I.P.
2. Skuli Sverrisson, Oskar Gudjonsson, The Box Tree (Mengi, 2012).
Perennemente sul tasto repeat durante la nascita di mia figlia qualche mese fa. Un suono di sax proveniente da un altro pianeta.
4. Jeff Parker, The New Breed (International Anthem Recording Company, 2016).
Avanguardia, per certi versi rilassante...
4. NONAME, Telefone (Vinyl Me, Please, 2017).
"Yesterday" è stata la colonna sonora del mio 2017. Così melanconico e così gioioso!
5. Rodrigo Campos, Sambas do Absurdo (YB Music, 2017).
Il titolo dice tutto.
6. Steve Lehman & Sélébéyone, Steve Lehman & Sélébéyone (Pi Recordings, 2016).
Accidenti! Adoro come è stato prodotto e Steve Lehman è veramente a proprio agio in questo contesto.
7. Makaya McCraven, Where We Come From (CHICAGOxLONDON Mixtape) (International Anthem Recording Company, 2018).
Appena ascoltato e completamente preso dal Makaya beat.
8. Enemy, Enemy (Edition Records, 2018).
Divertente, melodico e nel contempo così complesso.
9. Strobes, Brokespeak (Blood & Biscuits, 2016).
Math-tronic Jazz da Londra.
10. Rafiq Bhatia, Strata EP (Rest Assured, 2012).
Il suo nuovo disco mi ha fatto riscoprire questo EP precedente. Mi piace Jeremy Viner e qui suona splendidamente.
Foto Johannes Lundberg
< Previous
Invisible Sounds: For Kenny Wheeler
Next >
Village Life
Comments
Tags
What I'm Listening to Now
Otis Sandsjö
Vincenzo Roggero
Aretha Franklin
Skuli Sverrisson
Óskar Guðjónsson
Jeff Parker
Steve Lehman
Sélébéyone
Rafiq Bhatia
Jeremy Viner
Makaya McCraven