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Nexus all’Atelier Musicale
Atelier MusicaleXXVIII Edizione
Auditorium G. Di Vittorio
Milano
26.11.2022
Il primo blocco di concerti della ventisettesima edizione dell'Atelier Musicale si è concluso con il concerto dei Nexus. Gruppo tra i più longevi del jazz italiano (e del jazz tout court), fondato negli anni '80 dal batterista Tiziano Tononi e dal sassofonista Daniele Cavallanti, qui alla Camera del Lavoro in compagnia di Emanuele Parrini al violino, Tony Cattano al trombone, Luca Gusella al vibrafono, Roberto Frassini Moneta al contrabbasso.
In programma, brani tratti dall'album The Call: For a New Life, recentemente pubblicato con la Felmay Records.
Gli orizzonti musicali lungo cui si muove con encomiabile coerenza la musica di Nexus sono ben noti. Non fa eccezione questo ultimo album, in cui i titoli dei brani si collocano a metà strada tra la dedica e la dichiarazione programmatica.
"S.O.S" guarda al SOS Trio di John Surman, Mike Osborne ed Alan Skidmore. "Hornet Redux" è un chiaro riferimento ad Ornette Coleman. "J.G." è dedicata a John Gilmore, uno dei tanti grandi e sottovalutati musicisti del jazz.
Unica composizione non originale eseguita nel corso del concerto, "5 4 3 2" di Andrew Cyrille. Brano ritmicamente movimentato, eseguito dal sestetto con piglio molto deciso. Tutto il concerto, del resto, si è sviluppato all'insegna dell'energia e della libertà, con squarci di lirismo ed ampi riferimenti alla storia (a tutta la storia) del jazz.
Chiusura di serata con il medley "Cherokee Blood / The Trail of Tears," che tra citazioni di Jimi Hendrix (il riff di "Voodoo Child") e momenti di intensa poesia ha rievocato la deportazione degli indiani, forse la pagina più oscura della storia nordamericana, ricordandoci come il jazz possa (debba?) avere anche una valenza politica.
Come accennavamo in apertura, con questo concerto si è conclusa la prima parte della stagione dell'Atelier Musicale. Prossimo appuntamento sabato 21 gennaio 2023, con Claudio Fasoli 1.2.3.4., che vedrà il sassofonista alla testa del suo nuovo quartetto con Simone Massaron alla chitarra, Tito Mangialajo Rantzer al contrabbasso, Stefano Grasso alla batteria.
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