Sophie Tassignon: Mysteries Unfold
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Un disco di voce femminile con effetti elettronici e sovraincisioni, spinge i nostri schemi mentali ad associarlo alla sperimentazione vocale degli ultimi tre decenni, ai lavori di Diamanda Galás, Cathy Berberian o Meredith Monk.
Pur seguendo una chiara linea di ricerca, questo disco in solo della belga Sophie Tassignon si distingue invece per ricchezza melodica e intensità lirica, in una dimensione maestosamente disadorna che si pone in una classicità senza tempo, dove riferimenti musicali diversi vengono amalgamati in un percorso originalmente ammaliante.
«Non ho mai lavorato da sola primaha detto la Tassignon-È stato molto impegnativo, musicalmente ed emotivamente ma questo mi ha offerto tante possibilità. Spero che la gente si senta portata in un altro luogo da questo album, da qualche parte al di fuori della realtà, dove il tempo non esiste».
Il percorso musicale accosta quattro composizioni della cantante ad altrettanti brani di estrazione molto diversa: "Guby Okayannie" del russo Yuliy Chersanovich Kim, "Jolene" di Dolly Parton, "Witches" del gruppo rock Cowboy Junkies e "Cum Dederit" di Antonio Vivaldi.
La cantante belga reinterpreta questi ultimi con grande sensibilità, valorizzandone i profili e infondendo loro un fascino talvolta più intenso rispetto agli originali. È il caso di "Jolene," un classico della musica country statunitense, che la Tassignon sviluppa a partire da alcune battute di dolorosa intensità fino all'improvvisazione sostenuta dal coro sovrainciso. Ma anche "Witches" s'impone per l'intensità della voce protagonista sulla base a cappella del fondale.
Mysteries Unfold è il punto d'arrivo di una carriera più che decennale che la cantante ha svolto in formazioni varie con l'incisione una decina di album e la leadership dell'ensemble Khyal, in un'originale connubio di jazz e poesia araba.
Pur seguendo una chiara linea di ricerca, questo disco in solo della belga Sophie Tassignon si distingue invece per ricchezza melodica e intensità lirica, in una dimensione maestosamente disadorna che si pone in una classicità senza tempo, dove riferimenti musicali diversi vengono amalgamati in un percorso originalmente ammaliante.
«Non ho mai lavorato da sola primaha detto la Tassignon-È stato molto impegnativo, musicalmente ed emotivamente ma questo mi ha offerto tante possibilità. Spero che la gente si senta portata in un altro luogo da questo album, da qualche parte al di fuori della realtà, dove il tempo non esiste».
Il percorso musicale accosta quattro composizioni della cantante ad altrettanti brani di estrazione molto diversa: "Guby Okayannie" del russo Yuliy Chersanovich Kim, "Jolene" di Dolly Parton, "Witches" del gruppo rock Cowboy Junkies e "Cum Dederit" di Antonio Vivaldi.
La cantante belga reinterpreta questi ultimi con grande sensibilità, valorizzandone i profili e infondendo loro un fascino talvolta più intenso rispetto agli originali. È il caso di "Jolene," un classico della musica country statunitense, che la Tassignon sviluppa a partire da alcune battute di dolorosa intensità fino all'improvvisazione sostenuta dal coro sovrainciso. Ma anche "Witches" s'impone per l'intensità della voce protagonista sulla base a cappella del fondale.
Mysteries Unfold è il punto d'arrivo di una carriera più che decennale che la cantante ha svolto in formazioni varie con l'incisione una decina di album e la leadership dell'ensemble Khyal, in un'originale connubio di jazz e poesia araba.
Track Listing
Guby Okayannie; Jolene; Don't Be So Shy with Me; Descending Tide; Witches; La Nuit; Cum Dederit; Mysteries Unfold.
Personnel
Sophie Tassignon: vocals.
Album information
Title: Mysteries Unfold | Year Released: 2020 | Record Label: RareNoiseRecords
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Instrument: Vocals
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