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In Memoriam Mauro Bardusco: My Second Home
ByLa prima delle cinque "Impro for Mauro" vede in scena il trio di Francesco Ivone alla tromba, Gianfranco Agresti al sax tenore e Timi Vremec al basso elettrico. Ed è quest'ultimo ad attraversare il suono dei due fiati, dettando loro la direzione unificante della musica, facendolo non attraverso un banale "dare il tempo," bensì grazie a una serie di cambiamenti stilematici coerenti, capaci di dare senso alle libere evoluzioni degli altri due protagonisti, come esemplarmente nella nitida conclusione, lanciata da un suono fisso del basso.
Meno ordinata la seconda impro, opera di un altro trio, quello di Alipio C. Neto al sax soprano, Anton Lorenzutti alla chitarra e Robi Erzetič alla batteria. Qui tutti e tre i musicisti si muovono con estrema libertà e forte intensità dinamica, così che il clima è prevalentemente di pathos, a lungo ancestrale quando il suono è magmatico, poi drammatico: prima Neto predomina con il suo fraseggio distorto ed espressivo, poi quando è la batteria a coinvolgere con percussioni ossessive, infine quando spetta alla chitarra creare scenari metafisici. Notevole la lunga conclusione, dinamicamente più contenuta, ma sempre magmatica e ricca di improvvisi squarci espressivi.
La terza impro vede protagonista il quartetto di Flavio Brumat e Bostjan Simon ai sassofoni, Ales Valentinčič alla chitarra e Žiga Ipavec alla batteria. Anche qui, libertà di aggregazione dei suoni, giocata sull'intrecciarsi dei sax il tenore di Brumat e il soprano di Simon cui la chitarra elettrica costruisce una cornice onirica e la batteria pennella di arricchimenti cromatici. Belli il contrasto tra l'avvio aggressivo e il prosieguo prima riflessivo, poi fittamente ma quietamente dialogico e l'intervento suggestivo del flauto etnico (di Ipavec?).
Nella quarta impro è ancora di scena un quartetto, quello di Paolo Pascolo al flauto, Martin O'Loughlin al tuba, Giorgio Pacorig alle tastiere e Gal Furlan alla batteria. Qui a dominare la scena sono due elementi: da un lato il contrasto tra le alte e fluttuanti note del flauto e le scure e più materiche sonorità del tuba, dall'altro le invenzioni timbriche delle tastiere e della batteria. Ed è davvero difficile privilegiare uno dei quattro protagonisti, tutti pienamente coinvolti nella costruzione di un affresco costantemente mutevole, intensamente intriso di suoni, eppure anche perfettamente delineato nella sua evoluzione, forse grazie al tuba di O'Loughlin, che funge un po' da filo conduttore delle evoluzioni degli altri.
A chiudere il lavoro spetta al trio di Massimo De Mattia al flauto, Giovanni Maier al contrabbasso e Zlatko Kaućić alla batteria. Qui a fare da colonna portante è il potente contrabbasso di Maier, che raccorda e dà continuità alle sfuggenti evoluzioni di De Mattia e alle invenzioni di Kaučič. Notevoli i molteplici cambi di atmosfera: a circa un terzo, con mutamento dei rapporti tra i tre; a metà, con un'accelerazione e una contemporanea variazione della dinamica; a tre quarti, con l'aggregarsi delle voci quasi all'unisono; la conclusione, in dissolvenza e progressiva rarefazione dei singoli suoni, con l'improvviso "ciao Mauro" di Pintar a coronamento di un ricordo sentito e sacrale, quanto lo sono la musica e l'amicizia.
Un evento e un disco che vanno aldilà della sola arte, ammesso e non concesso che ci possa essere arte senza valori come quelli erano in gioco qui, assieme a lei.
Track Listing
Lettera per Mauro; Impro for Mauro I; Impro for Mauro II; Impro for Mauro III; Impro for Mauro VI; Impro for Mauro V.
Personnel
Zlatko Kaućić
drumsFrancesco Ivone
trumpetGianfranco Agresti
saxophoneTimi Vremec
bass, electricAlipio C. Neto
saxophoneAnton Lorenzutti
guitar, electricRobi Erzetič
drumsFlavio Brumat
saxophoneBostjan Simon
saxophoneŽiga Ipavec
drumsAles Valentinčič
guitar, electricPaolo Pascolo
fluteMartin O'Loughlin
tubaGal Furlan
drumsGiorgio Pacorig
pianoGiovanni Maier
bass, acousticMassimo De Mattia
fluteAlbum information
Title: My Second Home | Year Released: 2024 | Record Label: Klopotec
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