Aki Ishiguro, Peter Schwebs, Rodrigo Recabarren: Mural

Un trio giovane e multinazionale -nippo-americano il chitarrista, tedesco il contrabbassista, cileno il batterista -che s'incontra e registra a Brooklyn questo Mural, lavoro di impianto sostanzialmente classico per il tipo di formazione, ma impreziosito da alcune suggestioni e dalle qualità dei musicisti.

Gran parte delle composizioni sono di Aki Ishiguro -sei su dieci -e mostrano una complessità che compensa la mancanza di sorprese e viene stemperata dall'emergere qua e là di temi provenienti dalla tradizione giapponese. Ampi sono tuttavia gli spazi solistici, per il chitarrista -che è giocoforza la prima voce -ma anche per l'ottimo contrabbassista Peter Schwebs, che si dimostra forse il più brillante dei tre, lavorando in modo eccellente sia al pizzicato, al quale mostra grande cavata e bella fantasia (tra i tanti momenti lo si ascolti in "Chanda," da lui composta, e nella notevole "Dillian Folk Song"), sia all'archetto (per esempio nell'avvio della bella "Neruda"). Dal canto suo il terzo polo del trio, Rodrigo Recabarren, è molto efficace sul piano dei colori ancor più che su quello ritmico, anche se non mancano passaggi in cui offre un notevole contenuto anche per esso ("Caterpillar").

È quindi grazie alle variazioni e ai dettagli che il disco acquista a poco a poco un fascino che a un primo ascolto potrebbe non emergere perché i tre non hanno in mente di stupire con effetti speciali, quanto piuttosto di realizzare una musica sincera e sofisticata. E ci riescono benissimo.

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