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Giovanni Maier: Me, Myself & Monk
ByIl disco - così come era da attendersi da un lavoro del genere - è molto introspettivo ed esplora modi diversi di porsi di fronte allo strumento, al proprio bagaglio culturale, alla musica. Non è cioè un mero esercizio tecnico, quanto piuttosto una sorta di personale meditazione sulla musica e i suoi molteplici rapporti: con i propri sentimenti, con le proprie possibilità espressive, con i temi più cari, con i propri maestri (in questo caso Monk), con il blues, con la complessità inesauribile delle strutture, con lo strumento, con ciò che la musica alla fin fine è capace di evocare.
Il lavoro si sviluppa in dodici tracce senza soluzione di continuità. Tra i possibili indirizzi di lettura, uno su tutti appare interessante: il confronto tra il modo in cui Maier sviscera le proprie composizioni e il modo in cui interpreta quelle di Monk. Ne può essere esempio la sua lunga "Bittersweet," incastonata tra le monkiane "Eronel" e "Ruby, My Dear": mentre la ricerca personale sulla propria composizione è tormentata, articolata e ricca di artifici, le due perle monkiane sono più brevi (addirittura lapidaria la prima, così come lo sono "Evidence" ed "Epistrophy") e vedono il tripudio del suono profondo e limpido del contrabbasso. Quasi che la magnificenza del Maestro fungesse da sipario quieto tra gli atti drammatici della ricerca.
Ma è solo una suggestione, perché solo l'ascolto può permettere a ciascuno di cogliere autonomamente quel che Maier, scavando nel suo far musica, è in grado di far emergere. Così come solo l'ascolto può far apprezzare il suono netto del suo contrabbasso, in primo piano per cinquanta minuti di musica intensa.
Personnel
Giovanni Maier
bass, acousticAlbum information
Title: Me, Myself & Monk | Year Released: 2009 | Record Label: Discograph
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About Giovanni Maier
Instrument: Bass, acoustic
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