Un quartetto alquanto anomalo, di stampo sostanzialmente cameristico, ripreso dal vivo al National Sawdust di Brooklyn a fine marzo 2017, cuce insieme quest'ambizioso lavoro commissionato a Nicole Mitchell da John Zorn e dedicato ai maroon (in italiano cimarroni), cioè quei gruppi di africani deportati (o loro discendenti) che a partire dal sedicesimo secolo, in particolare nei Caraibi, sfuggirono alla schiavitù dando vita a comunità in aperto contrasto col potere dei bianchi, che spesso razziavano e comunque combattevano a vari livelli, e come tali, ovviamente, perseguite e nella maggior parte dei casi sterminate (ne sono comunque sopravvissute, seppur in minima parte, per esempio in Florida). A loro la musica ha reso omaggio in più di un'occasione: Maroon si è battezzato per esempio un gruppo tedesco attivo fino a pochi anni fa, mentre nel 1995 Muslimgauze (pseudonimo dell'inglese Bryn Jones, scomparso nel '99) e cinque anni dopo i canadesi Barenaked Ladies hanno intitolato Maroon due rispettivi album.
Nel caso in oggetto, l'opera a loro dedicata fa anzitutto leva sulla voce, cantata e recitante, di Fay Victor, che si appoggia su un tessuto strumentale concentrato e rigoroso, ma non per questo privo di periodiche aperture più animate, vivaci (per esempio già nel secondo movimento di quella che va considerata a tutti gli effetti una suite, un'opera conchiusa, vale a dire Vodou Spacetime Kettle), a tratti nervose, increspate, pur se un andamento scuro, a tratti anche lievemente monocorde, finisce per rappresentare il tessuto connettivo più riconoscibile del lavoro.
Ottima prova da parte dei solisti, diremmo in particolare della leader e di Tomeka Reid, in un quartettolo si sarà notatoper tre quarti femminile. Può nuocere solo lievemente, lo si accennava, un minimo di ripetitività nei climi, un reiterarsi ciclico delle situazioni, sia pure in un'opera di estrema eleganza ecome si dicevarigore, che s'inserisce nella già brillante discografia della flautista chicagoana in una posizione certamente non trascurabile.
Track Listing
Warm Dark Realness; Vodou Spacetime Kettle; Otherness; No One Can Stop Us; Endurance; A Sound; Hidden Choice; Constellation Symphony.
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Ecumenico ma (abbastanza) esclusivo, non sopporta la musica – e l’arte in generale – di routine, rassicurante e dozzinale, preferendo, se proprio deve, il brutto all’inutile. Un ideale spaccato dei suoi amori musicali (che non si limitano al jazz; e più o