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Jim Black, Óskar Gudjónsson, Elias Stemeseder, Chris Tordini: Malamute
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Sembra che il signor Jim Black non sbagli praticamente mai un solo colpo. Il batterista di Seattle, dai primordi accanto a nomi faro quali quelli di Tim Berne, Ned Rothenberg o Dave Douglas e poi alle personali esperienze seminali di Pachora e AlasNoAxis è cresciuto come poche altre figure che nobilitano il movimento musicale del jazz contemporaneo.
Malamute è l'ultima proiezione del nostro, ponderata dopo una lunga stagione di concerti e entrata dunque in studio ben carburata e con le idee molto chiare sul "cosa fare." La scelta di Black, qui accanto all'ormai fido e straordinario pianista austriaco Elias Stemeseder, il sassofonista islandese Oskar Gudjonsson (ben conosciuto per le belle scorribande sonore con Skuli Sverrisson) e il "rising artist" Chris Tordini al basso elettrico, già accanto a Greg Osby, Andrew D'Angelo, Erik Friedlander e Chris Speed, è in linea con la sua consueta intelligenza musicale. Linee strutturali decisamente atipiche, spesso lente e cadenzate, unite grazie ad un'attenta chimica e donate all'ascoltatore in uno splendido distillato di ricombinazioni sonore di rara bellezza. Basata su un'idea di "modern mix," l'architettura che governa il progetto è capace di offrire piani prospettici che sembrano mutare di minuto in minuto, arricchendo il tutto con profondità e spessore.
Di chiaro intento espressivo, le tredici composizioni di questo nuovo lavoro discografico mostrano innanzitutto la completezza stilistica e formale raggiunta da Black nei territori della scena "progressive" attuale. Malamute è una sorta di unico patchwork sonoro, di sperimentali groove rock e di splendide proiezioni di sviluppo tematico. Il leader è poi sempre più a suo agio nell'elaborazione elettronica, riuscendo a riempire con l'aiuto del sempre più essenziale Stemeseder, i contrasti ritmici di progressioni musicali molto personali, utilizzando una vasta gamma di scelte tonali fuori dai canoni, di chiara brillantezza e bellezza.
In breve, un lavoro di trascendentale creatività e di notevole ricchezza dimensionale. Impossibile non restarne colpiti, esattamente con lo stesso moto di stupore causato dall'estrema peculiarità della razza di cani esquimesi dell'Alaska, dalla quale il progetto prende nome e ben conosciuta per la rara capacità di condividere la propria esistenza con il gruppo con il quale condivide anche temporaneamente la strada. In breve quasi un sinonimo di capacità di "vivere un gruppo." Cosa che, per nostra fortuna, Black fa sistematicamente da sempre come pochi altri musicisti moderni.
Malamute è l'ultima proiezione del nostro, ponderata dopo una lunga stagione di concerti e entrata dunque in studio ben carburata e con le idee molto chiare sul "cosa fare." La scelta di Black, qui accanto all'ormai fido e straordinario pianista austriaco Elias Stemeseder, il sassofonista islandese Oskar Gudjonsson (ben conosciuto per le belle scorribande sonore con Skuli Sverrisson) e il "rising artist" Chris Tordini al basso elettrico, già accanto a Greg Osby, Andrew D'Angelo, Erik Friedlander e Chris Speed, è in linea con la sua consueta intelligenza musicale. Linee strutturali decisamente atipiche, spesso lente e cadenzate, unite grazie ad un'attenta chimica e donate all'ascoltatore in uno splendido distillato di ricombinazioni sonore di rara bellezza. Basata su un'idea di "modern mix," l'architettura che governa il progetto è capace di offrire piani prospettici che sembrano mutare di minuto in minuto, arricchendo il tutto con profondità e spessore.
Di chiaro intento espressivo, le tredici composizioni di questo nuovo lavoro discografico mostrano innanzitutto la completezza stilistica e formale raggiunta da Black nei territori della scena "progressive" attuale. Malamute è una sorta di unico patchwork sonoro, di sperimentali groove rock e di splendide proiezioni di sviluppo tematico. Il leader è poi sempre più a suo agio nell'elaborazione elettronica, riuscendo a riempire con l'aiuto del sempre più essenziale Stemeseder, i contrasti ritmici di progressioni musicali molto personali, utilizzando una vasta gamma di scelte tonali fuori dai canoni, di chiara brillantezza e bellezza.
In breve, un lavoro di trascendentale creatività e di notevole ricchezza dimensionale. Impossibile non restarne colpiti, esattamente con lo stesso moto di stupore causato dall'estrema peculiarità della razza di cani esquimesi dell'Alaska, dalla quale il progetto prende nome e ben conosciuta per la rara capacità di condividere la propria esistenza con il gruppo con il quale condivide anche temporaneamente la strada. In breve quasi un sinonimo di capacità di "vivere un gruppo." Cosa che, per nostra fortuna, Black fa sistematicamente da sempre come pochi altri musicisti moderni.
Track Listing
Almost Awake; Toys Everywhere; Dusk Scout; Chase Rabbit; Into the Pool; Stray; Just Turned Two; Sought After; Cool Doze; Eat Everything; Full Dish; Pugged; No Leash.
Personnel
Jim Black
drumsÓskar Guðjónsson: saxophone (tenor); Elias Stemeseder: keyboards; Chris Tordini: electric bass; Jim Black: drums & sampler.
Album information
Title: Malamute | Year Released: 2017 | Record Label: Intakt Records
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Jim Black, Óskar Gudjónsson, Elias Stemeseder, Chris Tordini
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Malamute
Intakt Records
Jim Black
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Óskar Gudjónsson
Skuli Sverrisson
Chris Tordini
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Chris Speed
Vic Albani