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Majakovskij! al Teatro Bruschi di Rignano

Majakovskij! al Teatro Bruschi di Rignano

Courtesy Neri Pollastri

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Rignano sull'Arno
Teatro Bruschi
3.12.2021

Avevamo ascoltato il disco e intervistato i suoi protagonisti: finalmente siamo riusciti anche a vedere dal vivo Majakovskij!, lo spettacolo transmediale messo in scena da Arlo Bigazzi e Chiara Cappelli, con il supporto e la collaborazione di volta in volta diversi.

L'occasione è stata la rappresentazione del progetto a Rignano sull'Arno, in una sede forse un po' di fortuna, ma dalla forte suggestione sociale: il ridotto del Cinema Teatro Bruschi, locale chiuso dal 1978 e che un'associazione di cittadini sta tentando, in controtendenza rispetto ai tempi che viviamo, di riaprire e rendere attivo. Con risultati apprezzabili, visto che i posti disponibili, per quanto non tanti, erano pressoché tutti occupati.

La formazione andata in scena era quella del disco, senza ovviamente gli ospiti: accanto al bassista e compositore e all'attrice protagonista—che occasionalmente agiva anche al theremin—figuravano Lorenzo Boscucci a tastiere ed elettronica e Mirio Cosottini a tromba e flicorno. In aggiunta, stavolta, c'era Simona Canacci alla parte visuale, che cioè proiettava immagini alle spalle dei protagonisti sul palco.

Lo spettacolo s'è aperto con "Cari Belli," un pezzo musicale con recitativo, in stile analogo a quello di Majakovskij! ma scritto successivamente e che ha anche trovato una documentazione discografica a parte. Intenso e coerente al lavoro più ampio, ha svolto egregiamente il ruolo di prologo. È poi partita la vera e propria opera dedicata al poeta russo, che—come ci dicevano i suoi autori nell'intervista—ogni volta muta un po,' ora evolvendosi, ora comprimendosi, ora modificando qualcosa nel testo o nella musica, al punto che Bigazzi arriva a sfidare chi conosca il disco a capire cosa ci sia di diverso ogni volta. Ma non è certo l'aderenza a un "originale" che conta in questo progetto che, per esplicita ammissione degli autori, è un perenne laboratorio—cosa che lo avvicina molto al jazz, per quanto propriamente non si tratti di un lavoro jazzistico. Quel che conta è invece la qualità di musica, recitazione e testo, nonché l'impatto che tale qualità è capace di produrre sull'ascoltatore. E qui Majakovskij!, dal vivo, è riuscito a superare anche la sua pur eccellente documentazione su disco.

Ne poteva essere diversamente, visto che, rispetto al disco, lo spettacolo dal vivo si avvaleva della presenza scenica degli artisti, valorizzando in primo luogo la recitazione di Chiara Cappelli, bravissima a stare in mezzo alla musica senza cantare, ma seguendone—anzi segnandone—i tempi. La giovane protagonista si è mossa ora come attrice—sottolineando con l'espressività corporea il testo, cambiando sul palco parte dell'abbigliamento al mutare dei quadri scenici del testo, aggirandosi tra i musicisti pur negli spazi piuttosto ristretti del piccolo palco —, ora come cantante—brandendo e rovesciando il microfono, assumendo pose da rockstar—in tal modo costruendo una figura scenica inusitata ma decisamente efficacie e adeguata al testo.

Ma il contesto live ha valorizzato anche il lavoro dei musicisti, permettendo di apprezzarne pienamente i ruoli—quello da regista di Bigazzi, quello di motore polivalente di Boscucci, quello di poetico rifinitore di Cosottini, autore di assoli deliziosi, specie al flicorno—e in generale liberandone lo spirito artistico. Tutte cose apprezzate dal pubblico, attento ed entusiasta al termine di uno spettacolo che, alla fin fine, era un monologo di oltre un'ora avvolto in una musica certo suggestiva, ma anche tutt'altro che ordinaria.

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