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Seamus Blake Quartet: Live In Italy
ByIl piccolo tour italiano di Seamus Blake del febbraio 2007 sarebbe passato inosservato se i nastri di quei concerti non avessere trovato la piccola etichetta palermitana Music Eyes che fa capo ai produttori Toni Cannistrato e Paul Siculiana e spazia tra jazz, rock ed altri generi.
Il doppio album, che riprende oltre i concerti palermitani anche quellli dati a Senigallia e Cesenatico, ha appena ricevuto quattro stelle e mezzo nella recensione di Down Beat: un doveroso riconoscimento al valore di uno dei migliori sassofonisti post-breckeriani che si estende all'etichetta palermitana.
Detto questo passiamo alla musica, che è splendida ed evidenzia i passi da gigante compiuti dal sassofonista inglese, cresciuto a Vancouver e affermatosi negli Stati Uniti (dove ha vinto nel febbraio 2002 la Thelonious Monk International Jazz Saxophone Competition a Washington). A dispetto del suo volto da ragazzino, Blake ha 15 anni d'esperienza professionale alle spalle e pubblicato cinque album con l'etichetta Criss Cross (evidenziando baldanza giovanile ed esuberanza espressiva con un hard bop venato di atmosfere funk) ed uno per la Fresh Sound (Stranger Things Have Happened) con Kurt Rosenwinkel, Jorge Rossy e Larry Grenadier. Superfluo citare le molte collaborazioni di primo piano: da Scofield e Douglas alla Mingus Big Band.
In questi concerti Seamus è accompagnato dal pianista David Kikoski, suo partner di lunga data, Rodney Green alla batteria (a lungo con Osby) e Danton Boller al contrabbasso (già ascoltato con Roy Hargrove). Una sezione ritmica smagliante, dalla scansione tanto articolata quanto avvincente, che affianca Seamus con forza e sensibilità, integrandosi col leader in esecuzioni particolarmente coese e ricche di swing.
Kikoski si conferma il partner ideale, quasi un co-leader, ed i lunghi interventi personali evidenziano la sua maestria nel creare e sviluppare dinamiche di grande effetto, dalla forza tyneriana. Seamus Blake risente ancora un po' dell'influenza di Michael Brecker ma il suo stile è già ampiamente maturo: stupiscono il magnetismo del suono e l'autorevolezza con cui crea lunghi assoli caratterizzati da fantasia ritmico-melodica, con fraseggi ammirevoli per equilibrio ed espressività.
Siamo pienamente nell'ambito del modern mainstream ma il quartetto opera con tanta inventiva da portare la musica ben oltre i percorsi consueti, comunicando un palpabile coinvolgimento nelle sue trame.
Il primo volume inizia con due brani del leader caratterizzati dal contagioso dinamismo ritmico e dai lineari, quanto coinvolgenti, aspetti melodici. Segue la sensibile rielaborazione del "Secondo Movimento del Quartetto per Archi in Sol minore" di Debussy, dove Kikoski evidenzia le trasparenze del tocco e Blake la voce suadente e appassionata (ma il brano acquista progressivamente una chiara identità jazzistica per chiudersi con un raffinato, lungo intervento del bassista e la ripresa del tema). Conclude il propulsivo "Fear Of Roaming," con Blake e Kikoski protagonisti.
Il secondo volume è più variopinto ma non meno attrattivo. Dopo il bel blues "The Feeling of Jazz" seguono il serrato "Spacing," caratterizzato da un'esplorazione più libera, la sensuale ballad "Ladeirinha" e la nota "Darn That Dream" dall'avvincente introduzione in rubato e un cantabile intervento del tenore. Conclude lo swingante "Dance Me Home," omaggio al vecchio leader di Blake, John Scofield. La qualità tecnica del disco è eccellente e se non ci fossero gli applausi parrebbe inciso in studio.
Track Listing
CD1: The Jupiter Line; Way Out of Willy; String Quartet in G Minor; Fear of Roaming. CD2: The Feeling of Jazz; Spacing; Ladeirinha; Darn That Dream; Dance Me Home.
Personnel
Seamus Blake
saxophone, tenorSeamus Blake: tenor saxophone; David Kikoski: piano; Rodney Green: drums; Danton Boller: double-bass.
Album information
Title: Live in Italy | Year Released: 2009 | Record Label: Jazz Eyes
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About Seamus Blake
Instrument: Saxophone, tenor
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