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Sylvie Courvoisier - Mark Feldman: Live at Theatre Vidy-Lausanne
ByDi per sé, al di fuori delle classiche ambientazioni proposte dalla musica "seria" (come qualche signorotto da conservatorio continua a voler distinguere), il duo pianoforte-violino non è figurazione facile. Molte volte - anche jazzisticamente parlando - non si tratta "solo" di interplay, bensì di indescrivibile magmatico movimento in grado di creare architetture e prospettive. In questo Mark e Sylvie sono semplicemente geniali. "Illuminazione di pura emozione," ha scritto qualcuno in passato dopo averli sentiti dal vivo. E questo disco è forse una diretta e precisa testimonianza di questa felice affermazione. Registrato dunque nella "madre terra" di Sylvie, il lavoro - come sistematicamente accade in occasione di un concerto del duo - vola altissimo nel cielo della creatività assoluta.
La cadenza indubbiamente neo-classica è arricchita da influenti interventi di pura avantgarde, da nuance di sperimentalismo tipicamente contemporaneo e "americano" nel senso ormai da anni propugnato da Zorn e compagni. A molti potrà sembrare pretenzioso, a molti ambizioso, a molti velleitario. Niente da fare: coloro che la pensano così dovrebbero fare ammenda e analizzare a fondo questa musica. Le contrapposizioni luce-ombra, detto-non detto, silenzio-rumore e tutto quello che di yin e yang potete pensare sono la cifra di questo modo di lavorare sull'arte musicale. L'effetto è poetico comunque poiché anche nel momento di massima intimità sonora, la minima decorazione, il minimo accenno ritmico, sanno indicare la differenza.
Questa, signori cari, si chiama ricerca e al massimo dei livelli. Il bello è che non si tratta di nulla di cerebrale o radicale. Semplice empatia ma anche osmosi. E ciò lo si comprende specialmente grazie al lirismo presente in molte composizioni, poiché anche quest'ultimo non risulta mai auto-referenziale o di maniera. Pattern godibili ed essenziali che - se ammirati ironicamente - vi potranno talvolta e semmai far più ricordare la musica per un thriller. Ma, proprio nel momento del sorriso che vi troverete sul viso per avere pensato a ciò che ho appena scritto, vi troverete improvvisamente in mezzo al mare dell'astratto e, soltanto un altro momento dopo, nel mare della tranquillità armonica totale. La qualità è eccelsa. I rimandi sono quelli ormai usuali dei mondi musicali del duo: Messaien, Bartok, Zorn, Frith, klezmer, anche se nomi ed etichette non servono proprio. Nebuloso caos e virtuosismo vario non possono dare un'idea efficiente del davvero straordinario disegno musicale di questo duo che avrebbe davvero bisogno di maggiore considerazione sia da parte degli addetti al settore che dei promoter. Musica atmosferica potrebbe essere una altra inutile ma creativa etichetta per riconoscere queste movenze. Musica da camera del futuro? Va bene, vi passo anche questa...
Insomma, mettetela come preferite, ma nei giorni nostri c'è sul serio poco di altro in comune con questa musica, davvero capace di gettare un ponte fra la cultura della musica classica e il jazz. Forse è questione di sensibilità. Insieme all'abilità, questi due qui ne hanno da vendere.
Visita i siti di Sylvie Courvoisier e Mark Fedlman.
Track Listing
1. Five Senses of Keen (Mark Feldman) 12:22; 2. For Alice (Sylvie Courvoisier) 8:23; 3. Orpheus and Eurydice (Mark Feldman) 15:22; 4. Pindar (Courvoisier, Feldman) 2:13; 5. Melpomene (Courvoisier, Feldman) 3:03; 6. Simonides (Courvoisier, Feldman) 4:49; 7. Calliope (Courvoisier, Feldman) 4:36.
Personnel
Mark Feldman
violinSylvie Courvoisier
pianoAlbum information
Title: Live at Theatre Vidy-Lausanne | Year Released: 2013 | Record Label: Intakt Records
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About Sylvie Courvoisier
Instrument: Piano
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