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Jorma Kalevi Louhivuori – Antii Kujanpää: Little Blue
ByBasterebbe un esordio di questo genere a stigmatizzare il carattere sorprendente, come in effetti è, di questo duo finlandese, nato da una costola del quartetto folk-jazz "Big Blue," ed ulteriore manifestazione di quella "Scandinavian connection" balzata all'attenzione internazionale dall'epoca gloriosa di Jarrett, Garbarek, Danielsson e Christensen e, in particolare, il magistero di Kenny Wheeler (omaggiato con la sua "Opening").
Anche qui l'imbarazzo definitorio può essere oltrepassato da una considerazione dall'angolo visuale leggermente più ampio: parlare di jazz scandinavo, come di quello italiano o, per dire, olandese, ha senso nel momento in cui uno voglia arrestare con un gesto perentorio, ed evidentemente arbitrario, la perenne rotazione dell'ellissoide chiamato "Terra" dai suoi stessi abitanti. Certamente Louhivuori (tromba) e Kujanpää (piano) non è pensabile vogliano rinunciare al loro dato anagrafico basilare, ma sulla biografia artistica, come in quella personale, contano invece le varie contaminazioni, incontri e dispersioni che concorrono, in presenza o in assenza, a determinare una fisionomia artistica, la sola che non necessiti di passaporti o visti d'ingresso.
Ad eccezione di "Opening," le altre composizioni sono firmate collegialmente da i due musicisti ("Our Song") o singolarmente dal trombettista ("Northern Light," "I Hear You," "Little Blue") e dal pianista ("Mercury", "Better Times Ahead," "Blue"). Sebbene il sintagma "sublime tortura" non sia immediatamente e pienamente ascrivibile, tuttavia, può essere interpretato, almeno secondo una prospettiva assolutamente soggettiva, a quell'effetto di scavo centellinato così tipico di certa poesia minimalista e che apparentemente pare abbia rinunciato ad una sintassi compiuta per concentrarsi invece sulla grammatica dei suoni che compongono ogni singola parola. La dimensione sonora, cioè, prevale su quella espressiva: se si può parlare di fonemi come di pure cellule di suono, è evidente che l'organizzazione dei suoni in discorso sia il passo ulteriore che qui è previsto ma non è esplicitamente compiuto.
Ciò rende realmente prezioso il momento in cui, secondo Federico Scoppio, ci troviamo testimoni di un dialogo. La melodicità viene centellinata piuttosto che assorbita nell'orizzonte della cantabilità: ma in questo compitare sapiente, l'ingrediente della pausa è da ascoltare come il significante nascosto della composizione. Esercizio "sublime" senz'altro, ed altrettanto certamente tormentoso, ma nel senso in cui lo possono essere vertici e precipizi di uno scenario primordiale, al netto dell'estetica come addomesticamento dell'ignoto sentito come tale.
Era, ed è, capacità rabdomantica ed esclusiva dei veri osservatori cogliere in un sasso un potenziale Himalaya, o in un granello di sabbia uno sconfinato deserto: rovesciando il cannocchiale, si mettono in reale contatto le diverse immensità che costituiscono il mondo in cui viviamo. E non è affatto detto che anche ai musicisti questo non sia possibile.
CamJazz si conferma, anche questa volta, come una delle etichette più interessanti del nostro Paese, con oltre dieci anni di intensa attività e più di 90 titoli fin qui inseriti in un catalogo importante sia per i grandi nomi presenti che per la sagacia del fiuto nella ricerca e proposta di nuovi talenti.
Visita i siti di Jorma Kalevi Louhivuori e Antii Kujanpää.
Track Listing
1. Our Song; 2. Mercury; 3. Northern Lights; 4. Opening; 5. Better Times Ahead...; 6. I Hear You; 7. Blue; 8. Little Blue.
Personnel
Jorma Kalevi Louhivuori
trumpetJorma Kalevi Louhivuori (tromba); Antti Kujanpää (piano).
Album information
Title: Little Blue | Year Released: 2013 | Record Label: CAM Jazz
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About Jorma Kalevi Louhivuori
Instrument: Trumpet
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