Andrea Ferrari: Liquid Walls

È un percorso musicale in dieci tappe, questo di Andrea Ferrari e dei suoi partner, che simboleggia un viaggio immaginario tra altrettante società separate tra loro da confini (muri) meno netti di quanto si creda. Le distanze e le separazioni sono in realtà liquide, come evidenzia il titolo, e la musica intende esprimerlo in un percorso di fantasiose combinazioni entro un quadro generale condiviso.

Gran parte dei brani si sviluppano su ritmi danzanti di sapore folk, a partire da frasi-tema iterate che costituiscono l'ossatura per gli interventi personali e le relazioni tra i solisti.

Particolarmente interessanti sono il tessuto timbrico e quello ritmico. Il primo è dato dalle insolite combinazioni di fagotto/sopranino (Roger Rota) e chitarra elettrica (Alberto Zanini) col multiforme apporto strumentale di Ferrari ai clarinetti, sax contralto e baritono. Il versante ritmico è esaltato dalla vena funk di Loris Leo Lari al basso elettrico e dall'articolato drumming di Davide Bussoleni.

In tutto questo s'innestano occasionali suggestioni cameristiche (un esempio è il brano "Living Rocks") dovute alla lunga esperienza classica di Ferrari e Rota.

Ricordiamo brevemente che Andrea Ferrari è un compositore, polistrumentista e docente di lunga esperienza tra musica da camera e jazz. Dal 1988 è componente del Quartetto Martesana, il massimo quartetto clarinettistico italiano specializzato in musica classica contemporanea. Tra le sue varie esperienza in ambito jazzistico ricordiamo quella col QM Saxophones and Clarinets Quartet + Drums.

Roger Rota non si definisce un "jazzista puro" per la sua diversificata esperienza di improvvisatore che va dalla musica colta europea, all'Africa, al folk e all'elettronica. Le sue esperienza jazzistiche lo vedono collaborare a lungo con Gianluigi Trovesi e sono di recente rinnovate nel suo progetto Reality in Illusion con Chiapperini, Colonna e Grasso.

Per concludere, una musica coinvolgente e inventiva, che bilancia il rigore formale di stampo accademico con gli estroversi interventi improvvisati legati al jazz e alla musica popolare afroamericana.

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