Azymuth: Light as a Feather

Al di là dell'aver suonato entrambi con Miles Davis, non si può ad esempio dire che i due Bill Evans [il pianista e il sassofonista] abbiano molto in comune. Tantomeno i due George Lewis, il clarinettista e il trombonista, agli antipodi dell'arco espressivo e stilistico.

E se solo una piccola variazione ortografica differenzia i brasiliani Azymuth dagli inglesi Azimuth [il trio di Kenny Wheeler con John Taylor e Norma Winstone], differente è la musica. I primi sono stati infatti uno dei gruppi più importanti del jazz-rock brasiliano, attivi dai primi anni Settanta con un successo che ha subito scavalcato i confini nazionali.

Il pubblico italiano ha avuto gli Azymuth nelle orecchie per anni [spesso senza saperlo], grazie alla sigla del popolare programma televisivo Mixer, "Jazz Carnival", vera e propria hit internazionale e pezzo di punta di Light as a Feather, disco del 1979 ora ristampato dalla inglese Far Out Recordings.

Il trio, formato dal tastierista Jose Roberto Bertrami [mancato prematuramente ne luglio del 2012] con Alex Malheiros al basso e Ivan Conti alle percussioni, approdava con questo lavoro a una label importante e globale come la Milestone ed è probabilmente l'esito più felice della loro fusion profumata di samba, grazie ai contagiosi giri di basso, a un uso creativo delle tecniche di studio e a una musicalità che è ancora forte e efficace nonostante il naturale "invecchiamento" di certe sonorità.

Oltre a "Jazz Carnival," [di cui questa ristampa offre ben tre versioni] spiccano nel disco una bella interpretazione di "Dona Olimpia" di Toninho Horta e la title-track, rilettura del classico dei Return to Forever.

Un classico da riscoprire, con inediti e remix, che non guastano mai.

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