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Yelena Eckemoff Quartet: Leaving Everything Behind

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Yelena Eckemoff Quartet: Leaving Everything Behind
Continua a mostrare gusto, classe e capacità di scegliersi i compagni di avventura l'eclettica pianista russo-americana Yelena Eckemoff, la quale dopo album con partner nordeuropei -Glass Songs, in trio, e Everblue, in quartetto -realizza adesso questo lavoro con musicisti statunitensi.

Rispetto al precedente CD cambia drasticamente anche il primo strumento solista -là il sassofono di Tore Brunborg -qua il violino di Mark Feldman. Alla ritmica, per non far rimpiangere Arild Andersen e Jon Christensen, troviamo uno storico protagonista della batterista qual è Billy Hart, affiancato da Ben Street, raffinato contrabbassista che con Hart ha lavorato attivamente negli ultimi anni.

Il titolo del CD, Leaving Everything Behind, rimanda alla dipartita della pianista dalla Russia, avvenuta nel 1991, quando giunse negli Stati Uniti assieme al marito quasi senza denaro e lasciando dolorosamente i figli a Mosca, senza sapere quando avrebbe potuto rivederli. Quell'esperienza caratterizza il concetto dell'album: i brani, ovviamente della pianista, sono tutti composti nel passato remoto, in alcuni casi addirittura negli anni Ottanta; ciascuna composizione è completata da una poesia, sempre della Eckemoff; e ancora di sua realizzazione sono i dipinti rappresentati in copertina.

Le musiche fondono con grande equilibrio sensibilità jazzistica e classica, cosa usuale per la Eckemoff ma che in questo caso è esaltata da un lato dal fatto che le composizioni risalgono a quando la pianista non aveva ancora molta familiarità con il jazz, dall'altro dalla presenza come solista di uno strumento qual è il violino. Feldman infatti svetta fin dal "Prologue" e -pur con gli assoli sofisticati e spesso nervosi che lo caratterizzano -sviluppa spesso trame di lirismo cameristico: si ascolti esemplarmente "Ocean of Pines," nel quale la sua voce svaria libera sull'elegante tappeto costruito dal pianoforte e dal contrabasso.

In generale, sono Street e Hart a fornire l'elemento più propriamente jazzistico -e qui si ascolti invece la parte centrale della traccia conclusiva, "A Date in Paradise," per il resto melodicamente dominata dal violino -dato che anche il tocco pianistico della Eckemoff ha molto di classico, sebbene sappia anche offrire momenti squisitamente ed originalmente jazzistici, come l'assolo in "Rising from Within," uno dei brano risalenti agli anni Ottanta e perciò nati con ben altre suggestioni. Così come la title track, riuscitissima melodia che qui però si avvale del superbo lavoro di Hart e che perciò è davvero l'emblema di un album nel quale la fusione di stili è, nella sua complessità, tanto accattivante ed elegante, quanto sufficientemente sfaccettata da non far cadere l'attenzione.

Track Listing

Prologue; Rising from Within; Mushroom Rain; Coffee & Thunderstorm; Sun Spots; Love Train; Leaving Everything Behind; Hope Lives Eternal; Tears of Tenderness; Ocean of Pines; A Date in Paradise.

Personnel

Yelena Eckemoff: pianoforte; Mark Feldman: violino; Ben Street: contrabbasso; Billy Hart: batteria.

Album information

Title: Leaving Everything Behind | Year Released: 2016 | Record Label: L & H Production

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