Tim Stine: Knots
Trasferitosi a Chicago nel 2008 dopo una prima formazione prevalentemente boppistica nella nativa Cincinnati, Tim Stine si è ritagliato un ruolo tra i più attivi e degni di attenzione nella ricca scena sperimentale della città ventosa. Un paio di dischi registrati per l'etichetta Astral Spirits con un trio insieme al contrabbasso di Anton Hatwich e alla batteria di Frank Rosaly hanno mostrato il compattarsi di quella formazione sull'estetica particolare del chitarrista, che nel proprio lavoro di leader ha mostrato di volersi concentrare esclusivamente sullo strumento acustico.
Anche nel caso di questo Knots, registrato per la portoghese Clean Feeds nel settembre del 2018, pochi mesi dopo il secondo documento in trio, il chitarrista segue le stesse linee là tracciate, applicandole però all'organico di quartetto, con Nick Mazzarella al sax alto, Matt Ulery al contrabbasso e Quin Kirchner alla batteria. Pure qui la sua attenzione si concentra sulla chitarra acustica, strumento che mette in evidenza la sua tecnica precisa, impeccabile, degna di un solista di flamenco per la forza dell'articolazione e l'agilità cristallina del fraseggio.
L'album che ne scaturisce si integra con gli altri due nel tracciare la personalità di Stine. Nei temi, il chitarrista procede con geometrie precise, note ribattute e motivi ritmici iterati, spesso in unisono con il sax alto di Mazzarella, ma pure con il contributo frequente di contrabbasso e batteria. Il risultato è spigoloso, nitido negli impasti preziosi, controllato e a volte volutamente marziale. Gli stessi criteri si scompongono nelle parti dedicate all'improvvisazione, con una tendenza a sempre maggiore fluidificazione, a una densa muscolarità, all'intreccio e alla liberazione dalle geometrie. Resta comunque un atteggiamento controllato, vicino per certi versi all'estetica cool sperimentale degli anni Cinquanta.
Il lavoro solistico di Stine è puntuto e spregiudicato nel cambio di rotta, nella costruzione di lunghe linee a cavallo tra tonalità o modalità, avventuroso anche nel trattamento ritmico, che prende spesso direzioni inattese e allaccia nodi come si recita nel titolo dell'album. Mazzarella, del cui quintetto il chitarrista è a sua volta membro stabile, è perfettamente a proprio agio con l'estetica di Stine, vi si inserisce con grande attenzione timbrica ed espressiva, controllando nei dettagli il proprio strumento e limitando le acrobazie del fraseggio che in lui conosciamo bene. Un approccio che a volte lo avvicina al suono pulito del sax nella musica accademica. Ulery e Kirchner sono altrettanto ben sintonizzati con la musica davvero molto personale del chitarrista.
Anche nel caso di questo Knots, registrato per la portoghese Clean Feeds nel settembre del 2018, pochi mesi dopo il secondo documento in trio, il chitarrista segue le stesse linee là tracciate, applicandole però all'organico di quartetto, con Nick Mazzarella al sax alto, Matt Ulery al contrabbasso e Quin Kirchner alla batteria. Pure qui la sua attenzione si concentra sulla chitarra acustica, strumento che mette in evidenza la sua tecnica precisa, impeccabile, degna di un solista di flamenco per la forza dell'articolazione e l'agilità cristallina del fraseggio.
L'album che ne scaturisce si integra con gli altri due nel tracciare la personalità di Stine. Nei temi, il chitarrista procede con geometrie precise, note ribattute e motivi ritmici iterati, spesso in unisono con il sax alto di Mazzarella, ma pure con il contributo frequente di contrabbasso e batteria. Il risultato è spigoloso, nitido negli impasti preziosi, controllato e a volte volutamente marziale. Gli stessi criteri si scompongono nelle parti dedicate all'improvvisazione, con una tendenza a sempre maggiore fluidificazione, a una densa muscolarità, all'intreccio e alla liberazione dalle geometrie. Resta comunque un atteggiamento controllato, vicino per certi versi all'estetica cool sperimentale degli anni Cinquanta.
Il lavoro solistico di Stine è puntuto e spregiudicato nel cambio di rotta, nella costruzione di lunghe linee a cavallo tra tonalità o modalità, avventuroso anche nel trattamento ritmico, che prende spesso direzioni inattese e allaccia nodi come si recita nel titolo dell'album. Mazzarella, del cui quintetto il chitarrista è a sua volta membro stabile, è perfettamente a proprio agio con l'estetica di Stine, vi si inserisce con grande attenzione timbrica ed espressiva, controllando nei dettagli il proprio strumento e limitando le acrobazie del fraseggio che in lui conosciamo bene. Un approccio che a volte lo avvicina al suono pulito del sax nella musica accademica. Ulery e Kirchner sono altrettanto ben sintonizzati con la musica davvero molto personale del chitarrista.
Track Listing
SH8; Knots; Fred Waltzing; Trempealeau; Quietus; Ride Wild Rides; Kjallstret.
Personnel
Tim Stine: guitar, acoustic.
Tim Stine: guitar; Nick Mazzarella: alto saxophone; Matt Ulery: bass; Quin Kirchner: drums.
Album information
Title: Knots | Year Released: 2019 | Record Label: Clean Feed Records