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John Hollenbeck: Joys & Desires

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John Hollenbeck: Joys & Desires
Il batterista John Hollenbeck sa certamente come svelare la magia della big band, come evocarne la fascinazione, come sussurrarne la storia senza assolutamente ripercorrerne i clichè. Il suo Joys & Desires si staglia sin dal primo brano come un lucido monolito che riflette la luce circostante e brilla per l’intelligenza compositiva, per l’eleganza degli arrangiamenti e soprattutto per i lussureggianti impasti strumentali, spesso anomali e originali rispetto ai percorsi che le formazioni allargate sono solite percorrere.

In questo album, inciso con la Jazz BigBand Graz, spesso le linee strumentali sono modulate all’unisono e la forza dei numeri si afferma più per le sottigliezze timbriche che non per le raffinatezze armoniche. Che non mancano, ovviamente, ma che spesso sono lasciate in secondo piano, in modo che non diventino un intralcio allo scorrere ritmico e dinamico delle idee. In realtà ci sono momenti in cui tutto sembra fermarsi (vedi la sezione centrale di “Just Like Him”) e l’energia della big band sembra rifrangersi contro un grande specchio per moltiplicarsi a dismisura. Ma per la maggior parte del tempo la sensazione che prevale è proprio quello dello scorrere in avanti con curiosità e senza prevenzioni, in un viaggio verso i confini dei territori della musica per big band.

Una delle analogie che possiamo intravedere è con alcune cose di Gil Evans (vedi ad esempio il clima molto elettrico che pervade “Jazz Envy”) e lo stesso Hollenbeck paga un doveroso tributo a questo grande maestro citandolo, assieme a Tim Berne, nel titolo della composizione successiva. Ma questa musica è piuttosto originale, non nasconde le proprie radici ma allo stesso tempo non se ne fa schermo. Come è giusto che sia.

In questo caleidoscopio timbrico la voce dell'ottimo Theo Bleckmann si ritrova ad avere un ruolo centrale e di grande importanza, una sorta di elemento mobile e sfuggente col quale la musica gioca come a rimpiattino. Il cantante come sempre è in stato di grazia e i suoi interventi sono di ottimo livello. Anche le parti declamatorie sono svolte con grande capacità di interpretazione e le suggestioni quasi teatrali del brano “The Garden Of Love”, con i testi tratti da un lavoro di William Blake, rappresentano certamente uno dei momenti più intensi dell’album.

La batteria del leader è sensibilissima a tutte le variazioni di clima che si succedono senza soluzione di continuità, dando una sensazione di unitarietà che va ben oltre le cesure tematiche. I musicisti della big band austriaca, sotto la supervisione del saxofonista Heinrich Von Kalnein e del trombettista Horst-Michael Schaffer, si dimostrano assolutamente all’altezza del compito loro assegnato e capaci di grande dedizione. I sette brani sono tutti scritti da Hollenbeck, un batterista che ha già dato prova, anche con l’interessante esperienza del Claudia Quintet, di essere un musicista a tutto tondo, attento alle esigenze del jazz moderno senza lasciarsi trascinare nelle secche del mainstream, ma avendo invece il coraggio di essere originale e personale in tutte le sue scelte.

Track Listing

01. The Bird With The Coppery, Keen Claws; 02. Just Like Him; 03. Abstinence; 04. Jazz Envy; 05. After A Dance Or Two, We Sit Down For A Pint With Gil And Tim; 06. The Garden Of Love; 07. Maxfield

Personnel

Theo Bleckmann (voce ed effetti elettronici); Christian Bachner (sax tenore e soprano, flauto); Robert Friedl (sax alto e soprano, clarinetto); Klaus Gesing (sax tenore e soprano, clarinetto basso); Martin Harns (sax baritono, clarinetto basso); Heinrich Von Kalnein (sax alto e soprano, flauto); Jorg Engels, Axel Mayer, Karl Rossman, Horst-Michael Schaffer (trombe e flicorni); Robert Bachner, Wolfgang Messner, Hans Radinger, Reinhard Summerer (tromboni); Oliver Kent (pianoforte); Uli Rennert (tastiere); Henning Sieverts (basso e violoncello); John Hollenbeck (batteria e composizioni)

Album information

Title: Joys & Desires | Year Released: 2006 | Record Label: Intuition


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