Home » Articoli » Live Review » John Surman Trio a Crossroads 2018

John Surman Trio a Crossroads 2018

By

Sign in to view read count
John Surman Trio
Teatro Comunale
Crossroads 2018
Castel S. Pietro Terme
15.04.2018

Facendo seguito alla recente pubblicazione del loro CD Invisible Threads, il trio formato dal sassofonista inglese John Surman, dal pianista brasiliano Nelson Ayres e dal vibrafonista americano (ma, come Surman, residente in Norvegia) Rob Waring si è presentato in Europa per due soli concerti, uno dei quali (in esclusiva nazionale) era in cartellone al Teatro Comunale di Castel S. Pietro Terme, inserito nella ricca programmazione del festival Crossroads 2018.

I tre hanno eseguito nove delle dodici composizioni presenti nel CD, con Surman che si alternava tra sax soprano e clarinetto basso raggiungendo con entrambi gli strumenti punte di straordinario lirismo, e rinunciando al sax baritono, lo strumento che lo aveva fatto conoscere al mondo 50 anni fa. Insieme a Ayres e Waring ha ricreato le sottili e delicate alchimie sonore in un set che non tentava di nascondere la natura prettamente cameristica della loro musica, ma senza rinunciare a qualche spunto improvvisato (da parte di tutti e tre) laddove la scrittura lo concedeva espressamente. Ayres, che col suo pianoforte sosteneva quasi tutto il peso della struttura ritmico-armonica dei brani, ha portato un elemento di giocosità tipicamente brasiliana nella sua composizione "Summer Song" e nella ritmata "Pitanga Pitomba," mentre Waring riempiva gli spazi sonori dividendosi tra marimba e vibrafono, e Surman passava da brani più impressionistici come "On Still Waters" e "The Admiral" ad altri più movimentati come "Concentric Circles" e "Going For a Burton," tratto da Brewster's Rooster, uno degli album precedenti del sassofonista inciso in quartetto, e qui veicolo per il solismo di Waring al vibrafono sostenuto da un riff al clarinetto basso. Nonostante provenissero tutti da esperienze completamente diverse, i tre si sono mostrati perfettamente complementari e uniti dalla musica come linguaggio universale, quel filo invisibile che lega non solo i musicisti tra loro, ma anche gli artisti al loro pubblico; questo il significato, come spiegato dallo stesso Surman, del brano che dà il titolo al CD e anche al trio.

Il piccolo e raccolto teatro emiliano si è rivelato la sede ideale per apprezzare tutte le sfumature e le sottigliezze della musica raffinatissima proposta dal trio, cosa che un ambiente più ampio e dispersivo avrebbe sicuramente reso più complicato; d'altro canto, spiace osservare che questo ha forzatamente limitato il pubblico rispetto a quello potenziale che i tre musicisti avrebbero sicuramente meritato.

Foto: Giulia Clai

Comments

Tags

Concerts


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.