Home » Articoli » Lyrics » John Hebert ricorda Andrew Hill

1

John Hebert ricorda Andrew Hill

By

View read count
Articolo John Hebert

Andrew avrebbe potuto insegnarmi molte cose sagge. Parlarmi della musica, degli affari e della vita, ma di solito finiva il discorso dicendo che “questo è solo un frammmento di conversazione”. In altre parole, prendere o lasciare. Molti credono che Andrew fosse una persona riservata e di poche parole, ma una volta entrati in confidenza, sapeva aprirsi e gli bastavano un paio di frasi per dire esattamente cosa ci voleva.

Questa sua caratteristica andava ben oltre l’aspetto meramente musicale.

Con solo pochi accordi o una breve linea melodica riusciva a portare il proprio gruppo in qualsiasi direzione volesse.

Non c’era mai bisogno di discutere sulla musica. Tutto quello che bisognava fosse suonato risultava chiaramente da quello che usciva dal suo pianoforte.

Spesso gli bastavano uno sguardo e un sorriso.

Altre volte mi è capitato di incrociare il suo sguardo e tutti e due siamo scoppiati a ridere, sapeva bene che la musica deve essere un divertimento e non va presa con eccessiva serietà.

Certo Andrew prendeva la propria musica molto seriamente, ma la sua preoccupazione nei confronti degli altri musicisti era che fossero se stessi e si divertissero. Questo è uno dei doni più grandi che Andrew mi ha lasciato, la capacità di essere me stesso e di avere fiducia in qualsiasi cosa avessi intenzione di suonare. Mi ha davvero aperto gli occhi in questo senso, confortando il modo in cui sentivo e intendevo la musica.

Mi sento onorato di avere conosciuto Andrew non solo come musicista, ma anche come amico. Aveva una particolare attenzione nel fare incontrare le persone e nel circondarsi di amici. Ogni anno, insieme a sua moglie Joanne davano una festa di Capodanno per gli amici, non solo musicisti, ma anche scrittori, danzatori e artisti. Celebrava queste amicizie e incoraggiava gli altri a fare altrettanto. Ricordo di avergli chiesto se avrebbe dato questa festa per il 2007 e non credo ci stesse pensando molto, perché la sua salute continuava a peggiorare, ma poi mi ha richiamato e ha invitato mia moglie e me per quello che sarebbe stato il suo ultimo Capodanno. Mi ha molto ringraziato di avergli ricordato la festa e sono contento che l’abbia fatta.

Anche durante i suoi ultimi giorni Andrew sorrideva. Questo solo per farvi capire che persona fosse. Mi ha detto di avere avuto una vita meravigliosa, nessun rimpianto. E questo è stato il suo modo di dirmi di ottenere il meglio finchè siamo qui e di farlo divertendomi. Non voleva la pietà di nessuno e questa è una cosa che ho molto ammirato in lui. Era estremamente fiero e non voleva in nessun modo che qualcuno fosse triste per lui.

Era tutto pronto per registrare due giorni prima della sua morte. Sono passato a prenderlo a casa per accompagnarlo in studio: era vestito di tutto punto e in ordine come è sempre stato. Sfortunatamente le sue condizioni non gli hanno consentito di uscire di casa, anche se so che nello spirito aveva una gran voglia di suonare. Così, insieme a Eric McPherson, Nasheet Waits e a sua moglie Joanne ci siamo organizzati per passare quegli ultimi due giorni insieme a lui. Anche in questo caso ha voluto davvero essere circondato dagli amici e dalla famiglia negli ultimi momenti della sua vita.

Non dimenticherò mai Andrew. La sua musica non morirà e i ricordi che ho di lui e del tempo speso assieme sono qualcosa che conserverò per sempre. Il mio amore per lui è grande e gli sono molto grato di avermi permesso di fare parte del suo mondo.

Questo è solo un frammento di conversazione...

Grazie Andrew.

-----

Traduzione di Enrico Bettinello

Foto riprodotte per gentile concessione di John Hebert

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Jazz article: The 4th of July
Jazz article: Sassy from SuperBlue

Popular

Read SFJAZZ Spring Concerts
Read Bob Schlesinger at Dazzle
Read Jazz em Agosto 2025
Read Sunday Best: A Netflix Documentary
Read Vivian Buczek at Ladies' Jazz Festival
Read Deconstructing Free Jazz
Read Patricia Barber Trio at Ladies' Jazz Festival

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.