Home » Articoli » Film Review » John Cale - Ian Dury - Rockpalast Live

John Cale - Ian Dury - Rockpalast Live

Per comodità di trattazione riuniamo questi due titoli della collana tedesca Rockpalast, comprendente un ampio ventaglio di artisti (Kid Creole, Charlie Daniels, Epitaph, Joe Jackson, Roger McGuinn, Johnny Winter, ecc.) ripresi in concerti d'epoca in terra di Germania.

John Cale & Band

Live (doppio)

M.I.G. - Rockpalast Archiv

Valutazione: 3 stelle

Il gallese John Cale, settantun'anni compiuti da poco, membro-fondatore dei gloriosi Velvet Underground, da cui è peraltro fuoruscito dopo soli tre anni di convivenza (1965/68) con l'eminenza grigia - o scegliete voi il colore - del gruppo, Lou Reed, ha da allora sposato una brillante carriera solistica, come cantautore (pur in senso lato) nonché produttore (per esempio per l'esordiente Patti Smith di Horses, anno di grazia 1975).

Questi due DVD lo colgono appena varcata la soglia dei quarant'anni in due situazioni diverse quanto complementari: nella prima (Essen, 14 ottobre 1984) accompagnato da Dave Young alla chitarra, Andy Heermans al basso e Dave Lichtenstein alla batteria; nella seconda (Bochum, 6 marzo 1983) in beata solitudine. In entrambe, oltre ovviamente a cantare, il Nostro si divide con sostanziale equità fra pianoforte e chitarra.

Le differenze sono come si potrà immaginare sostanziali. Il DVD in quartetto viaggia su temperature generalmente (quanto prevedibilmente) più surriscaldate, con gli originals che, accanto a quella di Cale, recano anche altre firme (Dave Young in primis), laddove in solitaria il gallese rilegge solo brani interamente suoi (diciannove), con tre cover comuni ad entrambi i concerti: il traditional "Streets of Laredo," "Hearthbreak Hotel" di Elvis Presley e "Waiting for the Man" del vecchio sodale Lou Reed. Nel primo DVD, in più, compare "Pablo Picasso" di Jonathan Richman (prodotto proprio da Cale nel lontano 1972) in medley con "Love Me Town Times" dei Doors. Nel complesso, per la cronaca, solo altri due sono i titoli comuni alle due registrazioni: "Leaving Up to You" e "Close Watch".

Detto ciò, andrà sottolineato - se ce ne fosse bisogno - che il meglio ci arriva certamente dall'esibizione in solo, in cui Cale, dopo una partenza neppure brillantissima, ascende poi a ragguardevoli vette interpretative, in particolare nelle sezioni pianistiche (due, come quelle alla chitarra, rigorosamente acustica) e più nel dettaglio in "Buffalo Ballet," "Taking It All Away," "Chinese Envoy," "Thoughtless Kind," "Only Time Will Tell," e nelle citate (e tutte incluse nel segmento finale, bis compresi) "Hearthbreaker Hotel," "Close Watch" e ""Streets of Laredo".

Ian Dury & The Blockheads

Live at Rockpalast 1978

M.I.G. - Rockpalast Archiv Valutazione: 2 stelle

Decisamente meno raccomandabile è il DVD dedicato a Ian Dury, esattamente coetaneo di John Cale, ma ormai scomparso da tredici anni a causa di un cancro. Di lui si ricorda in particolare la sloganistica e fortunatissima "Sex & Drugs & Rock & Roll," che precede di un anno (1977) il concerto qui documentato (Colonia, 21 febbraio 1978), quindici brani in compagnia dei sei musicisti suoi abituali accompagnatori/fiancheggiatori.

Tutto marcia su terreni decisamente sovrabbondanti, enfatici e alquanto fracassoni, dominati da una marcata teatralità e da un effettismo di grana piuttosto grossa. A voler azzardare qualche parentela nobile, potremmo scomodare certi siparietti zappiani, quel gusto per una coralità un po' dinoccolata e chiassosa di cui peraltro qui mancano largamente l'arguzia e il sapido disincanto.

Ben poco da salvare, quindi, se non la fotografia di un'epoca e di un approccio (estetico?) che non ha mancato di mietere proseliti fra coloro che con tutta evidenza valuterebbero/accoglierebbero in modo ben diverso dal nostro (che abbiamo iniziato molto precocemente ad agognare la fine delle ostilità...) quest'ora abbondante di musica. E non.

Tags

Comments


PREVIOUS / NEXT




Support All About Jazz

Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who make it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

Go Ad Free!

To maintain our platform while developing new means to foster jazz discovery and connectivity, we need your help. You can become a sustaining member for as little as $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination vastly improves your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Jazz article: Sunday Best: A Netflix Documentary
Jazz article: The Session Man: Nicky Hopkins
Jazz article: Marley: Collector's Edition (2DVD)
Jazz article: Bob Dylan: A Complete Unknown

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.