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Orchestre Franck Tortiller: Janis the Pearl

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Orchestre Franck Tortiller: Janis the Pearl
La figura di Janis Joplin - aspra, ma capace di sublimi attimi di pura dolcezza - ha colpito da sempre la fantasia degli appassionati di rock e di blues in contrapposizione coi fedelissimi delle cantanti tradizionali del jazz a cominciare da quella Bessie Smith che certamente è stata il modello principale per la cantante esplosa al Festival di Monterey del 1967. Fortunatamente certi atteggiamenti settari sono ormai un retaggio del passato e anche gli appassionati di jazz non sono immuni dal subire il fascino della Joplin come dimostra per esempio la presenza di suoi brani nel bel Songs of Freedom del chitarrista franco-vietnamita Nguyen Le (uscito nel 2011).

A tutto ciò si aggiunge ora anche questo bell'omaggio di Franck Tortiller e della sua orchestra. Un omaggio che pesca per buona parte dalla recente esperienza di Tortillier come leader della Orchestre National de Jazz. Esperienza che lo aveva visto già protagonista di un ottimo omaggio ai Led Zeppelin.

In quel caso Tortillier aveva reinterpretato i brani della band inglese, guidata da Jimmy Page e da Robert Plant, con un organico in cui non figuravano chitarristi e cantanti. In questo caso invece utilizza un cantante crooner che è decisamente lontano da Janis da ogni punto di vista. Il cantante in questione è l'ultra sessantenne Jacques Mahieux, più noto nel giro del jazz francese come batterista, anche se in questo album si limita a cantare con uno stile ruffiano e raffinato che sta a metà fra David Clayton Thomas e Mario Biondi. Anche se poi si trasforma in altro quando si scatena nello scat. In compenso gli arrangiamenti non disdegnano di utilizzare l'energia del rock, condita con la sapienza nella scrittura delle parti dei fiati e con la bella freschezza stilistica e timbrica consentita dall'uso del vibrafono, suonato proprio dal leader.

Il blues fa capolino frequentemente e lascia sempre il suo profumo intenso e agrodolce, gli orizzonti si allargano e si aprono spiragli che ci conducono a rileggere la produzione della cantante texana senza pregiudizi e anzi con la possibilità di adottare nuovi punti di vista. Il repertorio è quello di Janis, con l'aggiunta di alcuni omaggi esterni. Alla fine, dopo aver ascoltato questo omaggio, possiamo tranquillamente affermare che l'arte di Janis Joplin ne esce rafforzata e, tenendo conto di questa deriva stilistica approntata da Franck Tortiller, abbiamo come l'impressione di essercela ritrovata sul palco mentre fronteggia i Blood Sweet & Tears . Non è successo nella realtà ma sarebbe potuto succedere. Why not?

Track Listing

01. Kozmic Blues; 02. Move Over; 03. Drinks Are on Pearl; 04. Mercedes Benz; 05. Half Moon; 06. Sister Laura; 07. If There Is One; 08. Love and Lust; 09. Piece of My Heart; 10. Tightrope Walker; 11. Chelsea Hotel.

Personnel

Franck Tortiller (vibrafono, arrangiamenti); Jacques Mahieux (voce); Patrice Héral (batteria, elettronica); Yves Torchinsky (basso); Matthieu Vial-Collet (chitarra); Matthieu Michel (tromba, flicorno); Jean Gobinet (tromba, flicorno); Anthony Caillet (bombardino, flicorno); Jean-Louis Pommier (trombone).

Album information

Title: Janis the Pearl | Year Released: 2013


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