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Nik Bärtsch's Ronin: Holon

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Nik Bärtsch's Ronin: Holon
“I always leave the concert hall when i start tapping my foot”. Partendo da questa frase di Morton Feldman, monito semiserio (e frase iniziale delle brevi note di copertina) sull’opposizione tra il momento dell’ascolto concentrato e quello della danza e della liberazione, il pianista svizzero Bärtsch cerca di superarne l’intima contraddizione.

La chiave di volta dice di averla trovata nelle arti marziali e nella profonda unione tra impegno di cuore, cervello e fisico che queste richiedono.

In questo suo secondo CD per l’ECM alla guida del suo quintetto Ronin (il primo era stato Stoa pubblicato un paio di anni fa) Bärtsch affronta questo suo arduo obbiettivo ancora una volta con una musica in cui i moduli ritmici, e prevalentemente pianistici, di gruppi più o meno consistenti di misure si alternano e si susseguono, ma soprattutto diventano oggetto di una reiterazione su cui, in secondo piano, si adagiano assoli di fiati, di basso o dello stesso piano.

Un “sistema“ modulare all’interno del quale elementi di snodo spesso sembrano essere alcune sovrapposizioni polimetriche (in particolare si ascolti a questo proposito "Modul 44") in grado di creare intarsi stimolanti tra la mano sinistra del piano, il clarinetto basso e la sezione ritmica.

Le architetture che ne scaturiscono, spesso arricchite di tocchi elettronici e percussionistici, si sviluppano attraverso forti coloriture orientaleggianti, ma risaltano soprattutto per le nette opposizioni dinamiche tra momenti diafani e tempi molto segnati da ritmi binari articolati e definitivi.

Tutto questo potrà sembrare decisamente povero o addirittura risibile al conoscitore del minimalismo storico o dell’avanguardia jazzistica ma Holon, che peraltro sembra partire proprio da alcune delle ipotesi poste dal minimalismo, è un disco pregno di una propria coerenza che si inquadra perfettamente con il suo registro uggioso, con il suo tono molto narrativo e nei suoi enunciati armonici, all’interno della cornice estetica ECM degli ultimi anni.

Quindi se si supera l’impatto del primo ascolto non si può liquidare il progetto semplicemente come velleitarismo a buon mercato, anche se, a onor del vero, sin dai presupposti sembra enunciarne tutte le caratteristiche.

Track Listing

01. Modul 42 (Nik Bärtschishi) - 6:29; 02. Modul 41_17(Nik Bärtsch) - 14:51; 03. Modul 39_8 (Nik Bärtsch) - 7:49; 04. Modul 46 (Nik Bärtsch) - 7:16; 05. Modul 45 (Nik Bärtsch) - 9:41; 06. Modul 44 (Nik Bärtsch) - 9:23.

Personnel

Sha
clarinet

Nik Bärtsch (pianoforte); Sha (clarinetto, clarinetto basso); Björn Meyer (basso elettrico); Kaspar Rast (batteria); Andi Pupato (percussioni)

Album information

Title: Holon | Year Released: 2008 | Record Label: ECM Records


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