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Lena Bloch: Heart Knows
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Sostituendo la chitarra di Dave Miller col pianoforte di Russ Lossing, Lena Bloch dà vita al suo secondo album, a tre anni da Feathery, che oggi dà il nome al suo stesso quartetto. Di quel lavoro, che l'aveva rivelata come una tenorista di bella presenza sonora, soprattutto ottima esponente di un jazz di mezzo molto ben strutturato, compositivamente sofisticato, questo nuovo capitolo, inciso in piena estate 2017, conferma ogni risultanza, compresa una sostanziale volontà di non tradire certi modelli, in definitiva un dato ceppo decisamente centrale nella storia del jazz, senza che questo ci debba in alcun modo far pensare al mero ricalco di modelli ampiamente metabolizzati, ciò che non è, proprio in virtù dell'estrema attenzione formale e architettonica che la musica esprime in ogni sua piega.
Colpisce anzitutto il brano d'apertura, dedicato a Yusef Lateef, una delle figure-cardine nella formazione della sassofonista. Trattasi di una suite di dodici minuti dall'incedere quieto ma solido, concreto, servito da un'ottima sonorità di gruppo, in un contesto, come detto, tutto sommato prudente (in ciò, come negli appetiti polistrumentali, Lateef evidentemente non ha troppo inciso sulla sua allieva).
L'eleganza un po' asettica del successivo "Heart Knows" prelude a una delle vette del CD, "Three Treasures," più mosso e sempre ottimamente costruito, secondo quello che, come si sarà inteso, è il maggior pregio dell'album, come, a seguire, confermano in particolare episodi come "Esmeh," diretto ma senza eccessi, in cui ha modo di emergere in tutta la sua efficacia il lavoro del trio ritmico (batteria in primis), e "Munir," felicemente articolato.
Un ottimo disco di ricapitolazione con qualche tratto personale, insomma.
Colpisce anzitutto il brano d'apertura, dedicato a Yusef Lateef, una delle figure-cardine nella formazione della sassofonista. Trattasi di una suite di dodici minuti dall'incedere quieto ma solido, concreto, servito da un'ottima sonorità di gruppo, in un contesto, come detto, tutto sommato prudente (in ciò, come negli appetiti polistrumentali, Lateef evidentemente non ha troppo inciso sulla sua allieva).
L'eleganza un po' asettica del successivo "Heart Knows" prelude a una delle vette del CD, "Three Treasures," più mosso e sempre ottimamente costruito, secondo quello che, come si sarà inteso, è il maggior pregio dell'album, come, a seguire, confermano in particolare episodi come "Esmeh," diretto ma senza eccessi, in cui ha modo di emergere in tutta la sua efficacia il lavoro del trio ritmico (batteria in primis), e "Munir," felicemente articolato.
Un ottimo disco di ricapitolazione con qualche tratto personale, insomma.
Track Listing
Lateef Suite; Heart Knows; Three Treasures; French Twist; Esmeh; Counter Clockwise; Munir; Newfoundsong.
Personnel
Album information
Title: Heart Knows | Year Released: 2017 | Record Label: Fresh Sound New Talent
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Lena Bloch & Feathery
CD/LP/Track Review
Alberto Bazzurro
Fresh Sound New Talent
Lena Bloch
Dave Miller
Russ Lossing
Yusef Lateef
Heart Knows