Excess Luggage: Hand Luggage Only

Il trio norvegese riesce infatti nella non semplice impresa di infondere una certa originalità a questa formula consolidata. Questo si verifica quando a emergere è il lato più ombroso e scuro della loro attitudine, come nella conclusiva "Laat" o ancor di più nella ballad "After All" - passaggio tra i più sensuali con la delicata melodia espressa dal piano di Vigleik Storaas. Ma lo stesso si ripete quando è una maggiore introspezione a farla da padrone, come in "Kunming," in un percorso insidioso e carico di fascino espressivo.

L'organo Hammond manovrato da Steinar Nickelsen è spesso in primo piano - del resto cinque degli otto brani in scaletta sono firmati da lui -, dunque qual classico profumo di anni Settanta, vagamente prog, pervade le atmosfere dell'intero album. Tuttavia la sua fluidità di suono e un modo di intendere lo strumento in maniera flessibile non ci fa avvertire quella consuetudine che spesso affiora in progetti formalmente simili.

Hand Luggage Only quindi è un lavoro apprezzabile, ben pensato e ricco di sfumature. Tuttavia una maggiore voglia di affrontare percorsi stilistici in salita avrebbe certamente giovato all'insieme e fatto riempire la quarta stellina della nostra valutazione.

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