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Giampiero Locatelli; Stefano Dallaporta; Andrea Grillini: Ground 71
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Attivo da oltre cinque anni, Ground 71 è un piano trio che mescola con nonchalance acustico ed elettrico, accomunando il lavoro sui diversi piani grazie a un analogo atteggiamento di ricerca sul piano ritmico e timbrico. Lo compongono il pianista reggino Giampiero Locatelli, il contrabbassista padovano Stefano Dallaporta e il batterista bolognese Andrea Grillini, i quali per dar vita a una musica caratterizzata da una forte libertà creativa si avvalgono in particolare della loro rodata intesa.
Il lavoro si articola in sette brani piuttosto lunghi (da poco meno di otto minuti a oltre dieci), firmati dall'uno o dall'altro dei membri del trio. I primi due sono interamente acustici: "Groundless" (di Grillini e programmatico fin dal titolo) e "Xydias" (di Dallaporta), due brani in costante mutamento nei quali il piano frammenta e alimenta ritmicamente, mentre il contrabbasso produce intensità dinamica e la batteria crea colore ben più che occuparsi della parte ritmica. Seguono poi due brani, entrambi di Locatelli, in cui entrano in gioco il Fender Rhodes e, a momenti, il basso elettrico: in "Personal Highway," il brano più lungo dell'album, il Rhodes ora rende più liquido lo scenario, ora accompagna il contrabbasso, in più momenti protagonista della scena, mentre il contrasto tra i timbri elettrici ed acustici è uno dei dei momenti rilevanti della composizione; "The Shine and the Spin" è invece un po' più tradizionale, dal gusto in parte fusion, ma è dominato dalla batteria di Grillini, che accenta ogni passaggio con una potenza non fine a sé stessa, bensì al servizio del discorso collettivo.
"In the Garden of Haden" muta lo scenario, proponendo un delicato omaggio al grande contrabbassista prendendo spunto da alcuni suoi celebri temi, rielaborati poi in una splendida composizione originale (firmata da Dallaporta). L'album si conclude poi con due personali interpretazioni di situazioni più tradizionali: "One Second and the Lifetime," di Locatelli, è una rilettura del piano trio mainstream, mentre "Lucid Dream," di Dallaporta, ha per riferimento il trio con Fender e si conclude con un entusiasmante incedere sottolineato fragorosamente dalla batteria.
Lavoro interessante e godibilissimo, la cui originalità trasversale pone fuori dalle tradizionali classificazioni del piano trio, l'album è anche una vetrina per i suoi tre eccellenti interpreti.
Il lavoro si articola in sette brani piuttosto lunghi (da poco meno di otto minuti a oltre dieci), firmati dall'uno o dall'altro dei membri del trio. I primi due sono interamente acustici: "Groundless" (di Grillini e programmatico fin dal titolo) e "Xydias" (di Dallaporta), due brani in costante mutamento nei quali il piano frammenta e alimenta ritmicamente, mentre il contrabbasso produce intensità dinamica e la batteria crea colore ben più che occuparsi della parte ritmica. Seguono poi due brani, entrambi di Locatelli, in cui entrano in gioco il Fender Rhodes e, a momenti, il basso elettrico: in "Personal Highway," il brano più lungo dell'album, il Rhodes ora rende più liquido lo scenario, ora accompagna il contrabbasso, in più momenti protagonista della scena, mentre il contrasto tra i timbri elettrici ed acustici è uno dei dei momenti rilevanti della composizione; "The Shine and the Spin" è invece un po' più tradizionale, dal gusto in parte fusion, ma è dominato dalla batteria di Grillini, che accenta ogni passaggio con una potenza non fine a sé stessa, bensì al servizio del discorso collettivo.
"In the Garden of Haden" muta lo scenario, proponendo un delicato omaggio al grande contrabbassista prendendo spunto da alcuni suoi celebri temi, rielaborati poi in una splendida composizione originale (firmata da Dallaporta). L'album si conclude poi con due personali interpretazioni di situazioni più tradizionali: "One Second and the Lifetime," di Locatelli, è una rilettura del piano trio mainstream, mentre "Lucid Dream," di Dallaporta, ha per riferimento il trio con Fender e si conclude con un entusiasmante incedere sottolineato fragorosamente dalla batteria.
Lavoro interessante e godibilissimo, la cui originalità trasversale pone fuori dalle tradizionali classificazioni del piano trio, l'album è anche una vetrina per i suoi tre eccellenti interpreti.
Track Listing
Groundless; Xydias; Personal Highway; The Shine and the Spin; In the Garden of Haden; One Second and the Lifetime; Lucid Dream.
Personnel
Additional Instrumentation
Giampiero Locatelli: Fender Rhodes; Stefano Dallaporta: basso elettrico
Album information
Title: Ground 71 | Year Released: 2020 | Record Label: Amp Music & Records
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About Giampiero Locatelli
Instrument: Piano
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