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Michael Blake: Fulfillment

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Michael Blake: Fulfillment
I fatti da cui Michael Blake prende lo spunto per realizzare le musiche di Fulfillment risalgono al 1914, ma sono tristemente attuali. Un dramma dell'immigrazione, verificatosi a Vancouver, quando una nave a vapore giapponese, la Komagata Maru, fu respinta con il suo carico umano di quasi quattrocento persone provenienti dall'India orientale. Solo a ventiquattro migranti fu concesso di entrare nello stato canadese. Si vorrebbe poter dire che quelli erano altri tempi, naturalmente.

Sulla drammatica vicenda Blake costruisce uno dei lavori più impegnativi e ambiziosi dal tempo del primo CD a suo nome, il notevole Kingdom of Champa, pubblicato nel 1997. Se quell'opera era basata principalmente sull'influenza della musica vietnamita, questa si rivolge al microcosmo dell'India. La suggestione dei fatti ha portato Blake all'inserimento di due testi poetici da lui stesso scritti, interpretati dalla brava ma a volte didascalica Emma Postl.

Per registrare il lavoro, Blake torna (come fa con una certa frequenza) a interagire con la compagnia di ottimi musicisti canadesi, dove spicca la presenza della violoncellista Peggy Lee e del batterista Dylan van der Schyff. Forse la levità e trasparenza del brano d'esordio, pur venato di amarezza, porterebbe a indirizzare l'ascolto su un versante più leggero, fatto di belle melodie magistralmente incastrate. Ma già sotto quell'apparente facilità (favorita dalla preziosa scansione della batteria) si cela un arrangiamento sofisticato e ricco di sfumature, di movimenti delle parti, dove le suggestioni orientali si mescolano con coerenza all'improvvisazione e allo spirito occidentale.

Nel procedere del CD la forza drammatica si manifesta e si fa più serrata: prende le forme dell'incalzante "Perimeters," in cui le parti divise in sezioni danno la misura di un pensiero orchestrale articolato e ben intrecciato, stratificato. Con contrasti espressivi e timbrici di notevole suggestione. "The Ballad of Gurdit Singh" procede su una lunga melodia splendidamente armonizzata, affidata all'interpretazione pulita e rilassata della voce, dalla quale scaturisce un solo prezioso e infocato del sax tenore.

"Arrivals" e "Departures" sono eloquenti nella loro forza quasi descrittiva. Il primo scaturisce da un colpo di gong e dà luogo a un intenso percorso di bagliori minacciosi affidati ai fiati, sui quali il cello della Lee troneggia con postura maestosa e si intreccia al suono del contrabbasso con l'archetto. Il secondo, come descrive lo stesso Blake, si dipana su una lunga linea blues, dominata dal pianismo vorticoso e perfettamente focalizzato di Chris Gestrin.

Con "Exaltation" si entra nella dimensione estatica dell'India, complici le tabla di Neelamjit Dhillon. Ma altri due brani palesano l'intensità della scrittura e del solismo di Blake: "Battle of Baj Baj," che lo stesso musicista dichiara debitore del coltraniano "Alabama," e "The Soldier and the Saint," ampio affresco sontuosamente orchestrato.

Track Listing

Sea Shanty; Perimeters; The Ballad of Gurdit Singh; Arrivals; Departures; Battle at Baj Baj; Exaltation; The Soldier and the Saint.

Personnel

Michael Blake
saxophone, tenor

Michael Blake: tenor & soprano saxophone, compositions; J.P. Carter, trumpet, electronics; Peggy Lee, cello; Chris Gestrin, piano, MicroMoog; Ron Samworth: electric guitar, banjo; André Lachance: bass; Dylan van der Schyff: drums, percussion. Special guests -Aram Bajakian: acoustic & electric guitar (1, 6, 7); Emma Postl, voice (1, 3); Neelamjit Dhillon, tabla (7).

Album information

Title: Fulfillment | Year Released: 2016 | Record Label: Songlines Recordings

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