Dan Block: From His World to Mine

Ma niente paura, nessun tentativo di emulare/interpretare/rivisitare un patrimonio musicale inestimabile, semplicemente una dichiarazione d'intenti. Tra gli infiniti approcci che avrebbe potuto scegliere per rendere omaggio a Duke, Block sceglie quello della riflessione personale, di come l'opera di un genio che ha cambiato definitivamente la storia della musica e della cultura americana abbia profondamente influito il suo modo di pensare e di suonare.

Altra scelta vincente è stata quella di privilegiare il repertorio meno conosciuto di Duke, tralasciando per una volta le arcinote "Sophisticated Lady," "Satin Doll," "Take the A Train," "Caravan" per concentrarsi su brani cosiddetti 'minori.' A parte due episodi provenienti dalla "Far East Suite" (1964) e dalla "The New Orleans Suite" (1971), questi si collocano storicamente negli anni trenta e quaranta con due sole incursioni nei cinquanta. Per far ciò Dan Block ha un riunito un ensemble a geometria variabile in grado di esprimere al meglio le sfumature, i colori, le ambientazioni, le dinamiche, le storie, gli stili, le invenzioni della musica di Ellington.

Il leader si muove con grande sapienza tra sassofoni e clarinetti, con i primi evidenziando un timbro caldo e rotondo, con i secondi rimandando al periodo aureo dello strumento dove brillantezza e fluidità era la parola d'ordine. La riuscita di From His World to Mine risiede soprattutto nell'onestà di fondo del progetto, nel profondo amore e rispetto verso la musica di un genio del secolo passato, nella grande naturalezza con la quale Block è riuscito a trasformarla in una espressione artistica personale.

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