Lucian Ban, Alex Simu: Free Fall

Il mondo di Jimmy Giuffre, anzi più nello specifico quello del trio con Paul Bley e Steve Swallow (anche se qui non c'è traccia di contrabbasso) e di un suo storico album in particolare, omonimo di questo e inciso, tranne un brano, nell'autunno (fall, appunto) 1962, è il punto di riferimento di questo notevole album del duo rumeno composto dal cinquantenne pianista Lucian Ban e dal trentottenne clarinettista Alex Simu.

In realtà nessuno dei brani presenti in questo lavoro, inciso a Bucarest nel febbraio 2018, compariva in quel disco: buona parte sono dei due odierni performers, mentre gli unici due di Giuffre, "Cry, Want" e "Used to Be," e "Jesus Maria" di Carla Bley appartengono a Fusion, di un anno e mezzo antecedente (in mezzo, a completare un trittico che verrà poi rimpolpato a cavallo fra anni Ottanta e Novanta con la ricostituzione del trio, c'è Thesis, inciso nell'agosto '61, ma a intersecarsi con quelle ufficiali c'è tutto un dedalo di incisioni live dissotterrate nel corso degli anni).

Diciamo subito che i giuffreiani più o meno DOC non faranno fatica a ritrovarsi in questo album e ad amarlo dopo poche battute. Il clarinetto di Simu (il cui modello basso compare in un paio di brani) recupera molti dei caratteri propri del maestro texano, comprese certe inflessioni folk, mentre l'impeccabile aplomb e l'incedere cogitabondo di Ban ne sono sponda (metaforicamente, si capisce) ideale. Il clima, elegante e sospeso, pieno di pudore, rimanda all'intero universo giuffreiano, al di là del trio specifico.

Magica astrazione e soffice suggestione. Esattamente come nel modello.

Disco di conseguenza imperdibile per chi ama Giuffre, quanto utilissimo (e quindi largamente consigliato) per tutti.

Album della settimana.

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