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Francesco Bearzatti: "Suite for Tina Modotti" in Concerto
ByDue parole innanzitutto sul luogo che ospita il concerto, il Baluardo della Cittadella, a Modena: quella che fu prigione di Ciro Menotti da qualche anno propone appuntamenti jazz tutte le settimane, da settembre a giugno, all'interno di una cornice molto suggestiva.
La serata vede Francesco Bearzatti con il nuovo progetto dedicato a Tina Modotti, di cui è uscito di recente il bellissimo disco Suite for Tina Modotti.
La formazione, "Tinissima Quartet", è quella originale del disco, presente al gran completo (qualche sera prima, a Roma, Ottolini al trombone sostituiva la tromba di Falzone), e l'aspettativa è d'obbligo.
Bearzatti introduce il concerto annunciando che, trattandosi di una suite, sarà eseguita tutta d'un fiato, senza pause.
L'inizio è lirico e struggente, come nel disco, con Bearzatti al clarinetto che attacca con "Mandi Friul", e a seguire le note di Gallo alla chitarra basso che spianano la strada agli altri.
Il gruppo non usa alcun artificio elettronico e da subito mostra un affiatamento, una complicità e una stima reciproca davvero straordinari.
Bearzatti suona con una libertà e una timbrica originali, come sempre, ma quello che più si nota è la padronanza con cui tiene il palco.
Giovanni Falzone è impressionante, compete in agilità con il clarino, nonostante la tromba sia strumento assai più "pesante" nel fraseggio, ma l'intesa è perfetta i due duettano splendidamente, senza mai sovrastarsi. Di Falzone si nota il "grande" senso per la musica: nonostante il background accademico (ha per lunghi anni suonato classica) e la tecnica dunque impeccabile, priva di incertezze o sbavature, non si limita mai a eseguire il "compitino", ma come un trapezista rischia: improvvisa, canta, rumoreggia con voce e fischietto. E impressiona anche il modo con cui si muove sul palco, sembra posseduto… e libera un'energia unica creando un corpo unico tra i componenti.
In ultimo, ma non per qualità, l'accoppiata della Gallo Rojo: Danilo Gallo che si alterna alla chitarra basso e al contrabbasso, a dare alla musica un registro ora più rock ora più jazz, e Zeno de Rossi, estroso, fantasioso ma preciso e asciutto come sempre.
Il "Tinissima Quartet" è ulteriormente maturato dopo il disco e, dal vivo, colpisono l'energia il feeling e la complicità dei suoi componenti. Il filo narrativo è lo stesso del disco ma con qualche uscita dei singoli, sempre misurata però, e la poetica narrativa e cantabile di Bearzatti si mescola al genio istrionico compositivo di Falzone e alla freschezza sperimentale, molto "Downtown", di De Rossi e Gallo…
Terminata la suite, Berzatti presenta come bis una sua nuova composizione, "Kasbah", provata nel pomeriggio.
L'attacco è rock, come l'animo dei quattro musicisti, e dopo un breve momento meditativo la ripresa cede il passo a echi più etnici, dal respiro mediorientale e coerenti col titolo stesso del brano.
Foto di Claudio Rosselli (musicisti)
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