Home » Articoli » Album Review » Matt Ulery's Loom/Large: Festival

Matt Ulery's Loom/Large: Festival

By

Sign in to view read count
Matt Ulery's Loom/Large: Festival
Normalmente (e specialmente in Italia) quando un Ente culturale pubblico commissiona un lavoro ad un musicista il risultato è quasi sempre—per dirla con Totò -una vera ciofeca. A Chicago per fortuna, non è così e quindi Festival, nuovo lavoro del prolifico contrabbassista e tubista Matt Ulery già titolare di ben sei lavori discografici alle spalle, è davvero una festa per le orecchie. Il disco "promuove" se ce ne fosse stato bisogno il quintetto di Ulery (Loom) espanso in diversi brani del lavoro ad un importante organico ricco di un'orchestra di 27 elementi, diabolicamente indicata come "Loom/Large," in un CD autoprodotto che è anche un doppio vinile.

Festival, suddiviso in tre parti o meglio movimenti, è una sorta di festa stilistica, ricco di intelligente dinamica e capace di cavalcare ipotesi di suono in qualche modo storico e coreografie sonore proprie dell'immenso universo molto americano che pesca a piene mani nei riferimenti dell'american jazz più puro, nell'estetica folk e nello sperimentalismo.

Un lavoro immaginifico e sorprendente per toni e colori impiegati, capace di celebrare la profonda e intelligente creatività del suo primo artefice. Sicuramente anticonvenzionale per il tempo "artistico" che stiamo attraversando, Festival pone finalmente e di diritto il nome di Ulery all'attenzione del mondo jazzistico contemporaneo. Fa piacere sottolineare come, ancora una volta, sia un progetto chicagoano a mostrare il cammino. Un piccolo, bellissimo tesoro ricco di perle compositive e di tessiture armoniche di assoluta qualità espressiva. Nell'ensemble spiccano davvero ancora una volta il nome dell'astro nascente Greg Ward al contralto e quelli di Russ Johnson alla tromba, di Rob Clearfield alle tastiere e del primo violino Zach Brock.

Tredici brani tutti filanti e cantabili. Lirismo e poesia al servizio di una sorta di modernissimo mix di jazz, musica da camera, pop, minimalismo e folk come di rado si ascolta, almeno così assemblato. Niente sofisticazione... tutto diretto, cosa possibile quando a fare musica viene chiamato un musicista reattivo e sensibile. E la sorpresa aumenta mano a mano che si snocciolano i brani del lavoro sino a dare la sensazione di una sorta di collezione di suono moderno totale in mano a quella che (si ascoltino a questo riguardo gli ultimi cinque brani del variegato disco) sembra un'orchestra collegata a filo doppio con la tradizione di New Orleans. Per certi versi enciclopedico, Festival è sicuramente uno degli album più interessanti dell'intera annata che può piacere ad ogni ascolto di più. E ci intrigano di più le parole di Ulery che, in una recentissima intervista prima di un concerto di presentazione di questo lavoro, alla domanda sul che cosa ci sarebbe stato dietro l'angolo dopo un lavoro del genere, risponde seraficamente "ah beh... una cosa completamente diversa ovviamente!"

Signore e signori, Matt Ulery. Buon ascolto.

Track Listing

The Peacocks; Hubble; Middle West; Hymnody; A Family, A Fair; Canopy; Ethery; Ecliptic; The Silence Is Holding; Depth of Winter; Horseshoe; Constituant; Slow It Down.

Personnel

Matt Ulery
bass, acoustic

Matt Ulery: contrabbasso, tuba; Rob Clearfield: pianoforte, organo; Jon Deitemyer: batteria; Geof Bradfield: clarinetti; Greg Ward: sassofono (contralto); Tim Haldeman: sassofono (tenore); Mark Hiebert: sassofono (baritono); Russ Johnson, James Davis, Chad McCullough: tromba; Steve Duncan: trombone; Chris Davis: trombone basso; Zach Brock: primo violino; Yvonne Lam, Aurelien Pederzoli, Dominic Johnson: violini.

Album information

Title: Festival | Year Released: 2016 | Record Label: Self Produced


< Previous
Emanem Tidies Up

Comments

Tags

Concerts


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.