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Federica Michisanti

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1. Dave King Trio, I've Been Ringing You (Sunnyside, 2012).

Ho visto questo trio dal vivo a Roma un anno e mezzo fa ed ho acquistato il loro disco. King è un musicista eccezionale e mi piace il suo interplay con Bill Carrothers e Billy Peterson.

2. Arturo Benedetti Michelangeli, Plays Debussy (Deutsche Grammophon,1995).

È un disco doppio che ho da diversi anni e che ciclicamente ritorna a far parte dei miei ascolti. C'è così tanto materiale in questa incisione, magistralmente eseguita. Adoro i preludi e le sonate per pianoforte di Debussy, tra tutti "La puerta del vino," "Ondine" e "Image Première Série."

3. Rufus Wainwright, Poses, (Dreamworks, 2001).

Anche questo un disco che non esce mai dai miei ascolti. Favolosa la voce di Rufus e magnetici i suoi pezzi, i miei preferiti "Poses," "Shadows" e "Cigarettes and Chocolate Milk." Ma anche la splendida "Vibrate" del successivo album Want One.

4. David Holland/Barre Phillips, Music fom Two Basses (ECM, 1971).

Un disco di più di 40 anni fa eppure così attuale! L'ho scoperto da poco ed è diventato uno dei miei ascolti più frequenti al momento. Due Maestri!

5. Bill Evans Trio, Portrait In Jazz (Riverside,1960).

Questo disco non smetterò mai di ascoltarlo e di suonarci sopra (ad esempio su "Autumn Leaves" e "What Is This Thing Called Love," vera scuola di interplay)

6. Jakob Bro Trio, Streams, (ECM, 2016).

Jakob Bro, Thomas Morgan e Joey Baron, un trio che mi piace molto per il lirismo, il suono e lo spazio che ciascuno lascia libero nel suonare. Meravigliosa "Shell Pink," ma anche "Opal" ed "Heroines." Joey Baron è un altro batterista che apprezzo tantissimo. Bello anche l'ultimo album di Bro Returnings (ECM, 2018) ed anche il meno recente Balladeering prodotto dallo stesso Bro e registrato con Frisell, Konitz, Motian e Street.

7. Alt-j, An Awesome Wave, (Infectious,2012).

Sono tornata a riascoltare il loro primo album, che rimane il mio preferito, dopo aver ascoltato l'ultimo del 2017 RELAXER. Mi piace il loro stile, le composizioni e le loro voci. "Interlude I" è in assoluto il mio pezzo preferito: solo voci, bellissimo. Mi ha colpito appena l'ho ascoltato.

8. Massive Attack, Mezzanine, (Virgin,1998).

I Massive Attack li conosco da tanto ma non avevo mai avuto un loro disco fino a poco tempo fa. Ho iniziato da questo, che mi ha catturato. "Angel" e "Teardrops" per citare due dei brani, suono incredibile.

9. Irreversible Entanglements, Irreversible Entanglements (Dongiovanni Records, 2017).

Un ascolto suggeritomi la scorsa estate da un caro amico. Mi piace il "parlato" incisivo di Camae Ayewa che denuncia temi di attualità, in particolare la discriminazione nei confronti degli afroamericani. Mi piacciono i temi dei fiati che ricordano la musica di Ornette ed il modo di utilizzare il suono degli stessi strumenti quasi come una voce che si unisce al lamento ed alla protesta; e mi piacciono gli ostinati ritmici in alcuni brani. La loro musica ha una forza travolgente per me.

10. Peter Hill, Schoenberg/Berg/Webern: Piano Music, (Naxos, 1999).

Questo è veramente l'ascolto più recente che sto facendo: la scuola di Vienna del Novecento. Cercando online, ho trovato questo disco che mette insieme i tre grandi compositori in una raccolta di opere per piano, eseguite da Peter Hill. Sono molto affascinata da questo mondo musicale.

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