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Dialoghi, Jazz Per Due - 17a Edizione
Pavia, 02-12.02.2015
Solitamente, la rassegna pavese Dialoghi -Jazz per Due si svolge nel mese di Marzo, e si articola in quattro concerti cadenzati con frequenza settimanale.
Quest'anno, complice il desiderio di proporre il duo Uri Caine-Mario Brunello, che aveva programmato una mini-tournée di una settimana per inizio febbraio, il calendario della manifestazione è stato cambiato di conseguenza. Rassegna anticipata al mese di febbraio, tre concerti invece dei consueti quattro e concentrati in una decina di giorni.
L'anticipo ha peraltro consentito di intercettare un altro formidabile duo in Italia in quei giorni, il Chicago Underground di Rob Mazurek e Chad Taylor, mentre a tenere alti i colori nazionali è stato chiamato uno dei nostri chitarristi più intriganti, Roberto Cecchetto, in compagnia di Lionel Loueke. Un cartellone artisticamente impeccabile, purtroppo non sempre sostenuto dal riscontro di pubblico che avrebbe meritato.
In particolare, per il concerto di Uri Caine e Mario Brunello gli organizzatori avevano ottimisticamente pensato di rinunciare alla sede abituale (la chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri) in favore del meno suggestivo ma più capiente teatro Fraschini. Una scelta sulla carta più che condivisibile. Il duo in questione è in grado di attirare, come si suol dire, sia gli amanti della classica che quelli del jazz.
L'affluenza di pubblico (circa cento persone) non è però stata all'altezza dell'evento. Con il senno di poi, la chiesetta di Santa Maria Gualtieri sarebbe stata più che sufficiente, ed avrebbe anzi dato impressione di maggior calore. Evidentemente, la dimensione di pubblico che Pavia è in grado di offrire ad una proposta musicale di qualità è quella: un centinaio di persone. Ce ne dispiace, profondamente, per la città.
Passando agli aspetti squisitamente musicali, il duo ha presentato un programma prevalentemente incentrato su musiche di Bach, dalla Suite n.3 per violoncello solo BWV 1009 alle Sonate n. 1 -2 -3 per viola da gamba e clavicembalo (BWV 1027 -28 -29), intervallate da una improvvisazione per pianoforte e tre invenzioni per pianoforte e violoncello, a firma di Uri Caine.
Come prevedibile, Uri Caine e Mario Brunello rappresentano una strana coppia. Deliziosi musicisti, piuttosto distanti per stile, abitudini e inclinazioni. Finissimo interprete molto aderente alla partitura il violoncellista, meno propenso alle sfumature ma indubbiamente più estroverso e creativo il pianista. E dunque il concerto si è mosso tra momenti in cui solo uno dei due musicisti era perfettamente a proprio agio (mentre l'altro arrancava mostrando qualche limite), e momenti in cui i due riuscivano ad incontrarsi in quel famoso "terreno comune" che in musica produce miracoli. Bis sulle note di Gershwin, ter su una dolcissima corale settecentesca, forse il frammento più riuscito della serata, che ha lasciato tutti con la voglia di ascoltarne di più.
L'appuntamento conclusivo della rassegna ha visto salire sul palco della chiesa di Santa Maria Gualtieri il Chicago Underground Duo, ovvero il trombettista Rob Mazurek ed il batterista Chad Taylor. I due, ormai di casa in Italia (Mazurek si è persino sposato nel nostro paese, sulle spiagge vicino a Sant'Anna Arresi), propongono una musica che mescola con naturalezza ed apparente semplicità l'ancestralità di figure ritmiche tribali e la contemporaneità delle elaborazioni elettroniche, la dolcezza di echi popolari brasiliani e le atmosfere più avant chicagoane. Una musica che possiamo annoverare, senza tema di smentita, tra le migliori che ci sia dato di ascoltare di questi tempi. Davvero una bella serata.
Solitamente, la rassegna pavese Dialoghi -Jazz per Due si svolge nel mese di Marzo, e si articola in quattro concerti cadenzati con frequenza settimanale.
Quest'anno, complice il desiderio di proporre il duo Uri Caine-Mario Brunello, che aveva programmato una mini-tournée di una settimana per inizio febbraio, il calendario della manifestazione è stato cambiato di conseguenza. Rassegna anticipata al mese di febbraio, tre concerti invece dei consueti quattro e concentrati in una decina di giorni.
L'anticipo ha peraltro consentito di intercettare un altro formidabile duo in Italia in quei giorni, il Chicago Underground di Rob Mazurek e Chad Taylor, mentre a tenere alti i colori nazionali è stato chiamato uno dei nostri chitarristi più intriganti, Roberto Cecchetto, in compagnia di Lionel Loueke. Un cartellone artisticamente impeccabile, purtroppo non sempre sostenuto dal riscontro di pubblico che avrebbe meritato.
In particolare, per il concerto di Uri Caine e Mario Brunello gli organizzatori avevano ottimisticamente pensato di rinunciare alla sede abituale (la chiesa sconsacrata di Santa Maria Gualtieri) in favore del meno suggestivo ma più capiente teatro Fraschini. Una scelta sulla carta più che condivisibile. Il duo in questione è in grado di attirare, come si suol dire, sia gli amanti della classica che quelli del jazz.
L'affluenza di pubblico (circa cento persone) non è però stata all'altezza dell'evento. Con il senno di poi, la chiesetta di Santa Maria Gualtieri sarebbe stata più che sufficiente, ed avrebbe anzi dato impressione di maggior calore. Evidentemente, la dimensione di pubblico che Pavia è in grado di offrire ad una proposta musicale di qualità è quella: un centinaio di persone. Ce ne dispiace, profondamente, per la città.
Passando agli aspetti squisitamente musicali, il duo ha presentato un programma prevalentemente incentrato su musiche di Bach, dalla Suite n.3 per violoncello solo BWV 1009 alle Sonate n. 1 -2 -3 per viola da gamba e clavicembalo (BWV 1027 -28 -29), intervallate da una improvvisazione per pianoforte e tre invenzioni per pianoforte e violoncello, a firma di Uri Caine.
Come prevedibile, Uri Caine e Mario Brunello rappresentano una strana coppia. Deliziosi musicisti, piuttosto distanti per stile, abitudini e inclinazioni. Finissimo interprete molto aderente alla partitura il violoncellista, meno propenso alle sfumature ma indubbiamente più estroverso e creativo il pianista. E dunque il concerto si è mosso tra momenti in cui solo uno dei due musicisti era perfettamente a proprio agio (mentre l'altro arrancava mostrando qualche limite), e momenti in cui i due riuscivano ad incontrarsi in quel famoso "terreno comune" che in musica produce miracoli. Bis sulle note di Gershwin, ter su una dolcissima corale settecentesca, forse il frammento più riuscito della serata, che ha lasciato tutti con la voglia di ascoltarne di più.
L'appuntamento conclusivo della rassegna ha visto salire sul palco della chiesa di Santa Maria Gualtieri il Chicago Underground Duo, ovvero il trombettista Rob Mazurek ed il batterista Chad Taylor. I due, ormai di casa in Italia (Mazurek si è persino sposato nel nostro paese, sulle spiagge vicino a Sant'Anna Arresi), propongono una musica che mescola con naturalezza ed apparente semplicità l'ancestralità di figure ritmiche tribali e la contemporaneità delle elaborazioni elettroniche, la dolcezza di echi popolari brasiliani e le atmosfere più avant chicagoane. Una musica che possiamo annoverare, senza tema di smentita, tra le migliori che ci sia dato di ascoltare di questi tempi. Davvero una bella serata.
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