Nickelsen - Nylander - Stromme: Corrupted Mirror

I tre musicisti si danno appuntamento in studio di registrazione senza particolari idee o intenzioni se non quella di utilizzare i rispettivi strumenti - Stromme la tromba, Nickelsen l'Oberheim, Nylander batteria e percussioni - per suonare qualunque cosa l'ispirazione del momento possa suggerire.

Atmosfera quindi di grande libertà ma altrettanto rischio incombente di scivolare nel patchwork, nella seduta estemporanea e inconcludente, in una falsa creatività messa al servizio della routine. E invece magicamente i tre svedesi confezionano un piccolo gioiello di buon gusto, dal sapore un po' retrò, venato di divertimento e sana (auto)ironia. Nickelsen e il suo fido Oberheim fungono da cabina di regia dalla quale partono gli impulsi che scatenano la reazione dei compagni di viaggio.

Bastano il fruscio di una valvola, una melodia infantile appena accennata, un accordo mantenuto e via via distorto, una scarica elettrica violenta e improvvisa, una breve sequenza di suoni vintage, per innescare una serie di trovate improvvisative che portano la musica a navigare a vista con abbondanti dosi di inventiva e di sorprese. Anche la tromba di Stromme è supportata da un sintetizzatore che non ne altera, però, la purezza cristallina e la spiccata vena melodica. A creare un po' di trambusto in atmosfere che tendono talvolta a diventare algide ci pensa la batteria di Nylander, intensa, tellurica al punto giusto, perfetta nell'alternare tensione e souplesse esecutiva.

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