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Colin Vallon Trio

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Auditorium - Roma - 13.11.2011

La concomitanza del suo concerto con quello di Pat Metheny, entrambi in programma presso l'Auditorium romano allo stesso giorno e nella stessa ora, non ha certamente favorito il bravo pianista svizzero Colin Vallon, la cui musica avrebbe sicuramente meritato un pubblico più numeroso, ma è probabile che il recente approdo alla ECM, per cui ha appena pubblicato il nuovo CD, gli garantisca una maggiore visibilità in futuro.

Attivo già da una decina d'anni col proprio trio (ma la formazione attuale, completata da Patrice Moret al contrabbasso e Samuel Rohrer alla batteria è insieme dal 2005 e ha inciso due album) Vallon si è presentato con un concerto basato sui temi del suo lavoro più recente, Rruga, ma con un approccio al materiale musicale abbastanza differente da quello adottato in studio. Dal vivo il trio si basa molto su lunghe sequenze di libera improvvisazione, da cui lentamente emergono e si sviluppano i temi dei brani, con un andamento ipnotico e coinvolgente che trascina l'ascoltatore direttamente dentro il flusso di note, sostenuto da un eccezionale interplay tra i musicisti (particolarmente valido il lavoro del batterista, capace di fornire contemporaneamente l'apporto ritmico e il dialogo col pianista). Notevole anche la ricerca sonora di Vallon, attraverso l'uso del pianoforte preparato con vari materiali (soprattutto palloncini di gomma e collane) ad alterare il timbro dello strumento.

Anche nei momenti di maggiore libertà la musica si mantiene fresca e lineare, continuamente in tensione, immediata ma complessa allo stesso tempo, senza nessuna facile concessione ai gusti della platea. Nonostante la relativamente giovane età, il pianista svizzero dimostra una notevole maturità e una padronanza totale dei suoi mezzi; i due partner lo assecondano perfettamente, senza alcuna sbavatura, formando un trio compatto e completo, di cui sicuramente sentiremo ancora parlare.

Foto, di repertorio, di Dragan Tasic.

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