Okkyung Lee - Peter Evans - Steve Beresford: Check for Monsters

Quattro le lunghe improvvisazioni finite in scaletta (tre addirittura oltre i 15 minuti), a comporre l'itinerario di un viaggio stimolante nelle dinamiche performative del terzetto. Un terzetto di eccellenti esploratori, che si spinge oltre la banalità di certa radical impro e al di là delle possibilità timbriche dei rispettivi strumenti, costantemente alla ricerca di un equilibrio impossibile. In un mirabile gioco di combinazione e ri-combinazione, la musica palpita e si agita, muovendosi fra tensioni lancinanti (il concitato finale di "Phacthio") e nervose dilatazioni (l'attacco dissonante di "Gwendol ap Siencyn").

Come sempre in questi casi, i nostri eroi si muovono su piani democraticamente paritari, anche se la sensazione, ascolto dopo ascolto, è che tocchi spesso a Beresford tracciare la rotta, imponendo inattese deviazioni al fluire della musica e ritagliandosi ampi spazi in solo. Ammirevole per mutevolezza e luciferina ironia la tromba di Peter Evans, mentre si muove con maggiore circospezione il violoncello di Okkyung Lee, abile comunque nel rendere ancora più precaria la situazione.

Insomma, un disco a suo modo stimolante, reso ancora più prezioso dalle singolari note di copertina, nelle quali i tre musici si sottopongono a un divertente questionario su ricordi, mostri, mostriciattoli e amenità varie.

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