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Chat Noir
ByTheremin e campionamenti, suoni d'atmosfera e rumori per l'avvio del concerto dei Chat Noir, trio romano con già tre dischi alle spalle e il progetto di interpretare la formazione - seguendo l'E.S.T. Trio - in modo assai trasversale: rarefazione nordeuropea e lirismo mediterraneo, acustica ed elettronica, jazz e rock.
Il primo pezzo, abbandonate le atmosfere, si gioca su un pedale ossessivo del basso elettrico di Luca Fogagnolo, che sostiene le accelerazioni ritmico-dinamiche di basso e batteria. Michele Cavallari, al piano, gioca in prevalenza sulle note alte, per contrastare il basso; Giuliano Ferrari è molto abile tanto a dialogare col piano, quanto a cambiare sonorità percuotendo con le mani, o su superfici metalliche.
Il concerto è incentrato sul disco più recente, Difficult to See You, e gioca ampiamente sulla dinamica: con un'ampia parte centrale rarefatta il secondo; a riprese successive il terzo, "Rovine circolari," ispirato e attraversato da un temino lirico poi proposto anche da un coro campionato.
Ancora lirismo reiterato in stile minimalista al rientro dalla pausa, con Fogagnolo passato al contrabbasso. Il set, nonostante numerosi inserti elettronici è forse leggermente più tradizionale del primo, ma anche per questo interessante. Fino al bis con "Via del Campo," da Decoupage, del 2007, che include anche reperti di "Cam Caminì, Spazzacamin" e che svela un'altra sotterranea fonte ispiratrice di Chat Noir: Doctor 3.
Interessante progetto, quello di Chat Noir, quasi privo di veri e propri assolo, così come affatto privo di un leader. Che è però apparso esprimersi meglio su CD che dal vivo; ove, almeno in questa occasione, è sembrato mancare un pizzico di imprevedibilità, che forse potrebbe offrire il piano se uscisse maggiormente dal ruolo assegnatogli nel progetto. Dettagli, comunque, per una formazione ben affiatata dagli oltre sette anni di collaborazione e che, proprio presentandosi a un pubblico più ampio, potrà crescere ulteriormente.
Foto, di repertorio, di Davide Susa.
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