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Cesare Monti: Lucio Battisti e la numero uno
di Cesare Monti
Vololibero - Pagine 100 - Euro 49,90
Tirato in 1000 esemplari di grande formato (30x30, giusto come un LP), questo lussuoso volume affianca le foto scattate nel corso degli anni da Cesare Monti (al secolo Montalbetti) a Battisti e ai vari "adepti" del cenacolo raccolto dal Lucio nazionale (artista controverso come pochi, fin troppo idolatrato da molti, fin troppo snobbato da altri, comunque piuttosto caro anche alla gente di jazz, che non ha mancato di rivisitarne a più riprese il songbook) e dal fido Mogol attorno a questa loro creatura (nonché di Colombini, Daldello e Donida), ossia la Numero Uno (nel titolo del volume rigorosamente in minuscolo...), che fu capace di giocare un ruolo tutt'altro che secondario nella discografia italiana attorno al 1970.
Il volume raccoglie copertine celeberrime e una miriade di alternates, scatti domestici, ufficiosi, sempre di non indifferente suggestione. Non manca il largo formato (anche l'intera pagina), di tratto immaginifico quanto, salvo eccezioni (tipo le foto di Alberto Radius), raffinato (specie nel ricorso al bianco e nero), evocativo, in possesso di una cifra stilistica ben riconoscibile. Oltre a Battisti, ovviamente prevalente, compaiono anche gli altri numerosi personaggi gravitanti attorno alla Numero Uno, dal truculento Pappalardo a Flora Fauna e Cemento (di Mario Lavezzi), Ivan Graziani e Formula 3, PFM e Bruno Lauzi, Oscar Prudente, Dik Dik, Equipe 84.
I testi posti a supporto dell'apparato iconico non possono dirsi altrettanto felici. Come scrittore, infatti, Monti si rivela alquanto approssimativo, distinguendosi soprattutto per un uso quanto mai fantasioso della punteggiatura, ficcata a pioggia tra frase e frase, parola e parola (comprese "coscenza," "fù," reiterata, "Ovetion"...), con imbarazzante casualità.
Sia quel che sia, questo Lucio Battisti e la numero uno ci fa fare un bel tuffo in un passato che ha tutta l'aria di non doversi rigenerare troppo presto.
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