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Cannonball Adderley: Burnin' In Bordeaux: Live In France 1969

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Cannonball Adderley: Burnin' In Bordeaux: Live In France 1969
Altra nuova perla della Elemental Music, e sempre con la produzione di Zev Feldman, "Burnin' in Bordeaux" (doppio CD) celebra il magistero di Julian Cannonball Adderley, un poeta assoluto del sax contralto, e la solidità nonché la brillantezza del suo quintetto di fine anni '60.

Adderley, scomparso a soli 46 anni nel 1975, è stato fedele alla sua idea di jazz anche in un periodo in cui le trasformazioni si succedevano in fretta e in cui il grande pubblico—soprattutto giovane—si era allontanato dal cuore della lingua jazzistica. Per Cannonball il jazz era una filosofia sonora coerente, che andava dallo swing degli anni '30 fino a Ornette Coleman, con uno sviluppo evolutivo razionale e stringente. Lo testimonia Adderley stesso, con uno stile straordinario, in grado di sintetizzare ogni sfumatura di queste innovazioni, pur rimanendo comunicativo al massimo grado.

Il concerto di Bordeaux—14 marzo 1969—qui documentato, all'epoca prodotto da André Francis per la radio pubblica francese, è un saggio esteso sulle capacità espressive di un quintetto che aveva in Joe Zawinul un direttore musicale sapiente ed equilibrato, in grado di tenere insieme l'anima più conservatrice dei solisti ma di innovare dall'interno proprio quel linguaggio che ormai appariva sul viale del tramonto. Invece un brano come l'iniziale "The Scavenger" mostra come rinnovare con opportune scelte armoniche e ritmiche—un effervescente Roy McCurdy alla batteria, qui—quel linguaggio schematico che era diventato l'hard-bop. Così come interessante si dimostrava l'empatia tra queste partiture sofisticate di Zawinul e lo smaliziato soul-funk nelle corde compositive di Nat Adderley, sopraffino cornettista fratello di Julian e suo partner artistico di una vita, che si esalta in una versione al calor bianco di "Work Song."

Se il primo CD fa qualche concessione al repertorio un po' alla moda del tempo ("Manha de Carnaval" di Bonfa-Jobim e "Somewhere" di Leonard Bernstein), il secondo esplode con una tensione virtuosistica ed espressiva costante. "

Experience in E" ripropone lo Zawinul compositore di grandi risorse, la gillespiana "Blue'n'Boogie" sprigiona tutta la potenza di un bebop stilizzato, veicolo di spettacolarità, mentre la spiritualità di Ellington viene tradotta dal quintetto con una smagliante "Come Sunday." Tutti sono al loro meglio, gli interventi meditati di Nat fanno da contraltare a quelli incontenibili di Cannonball, di una perfezione narrativa lunare, la coppia ritmica McGurdy-Victor Gaskin (bassista competente sia nel pizzicato che con l'archetto) assicura una propulsione varia e su più registri, mentre la figura di Zawinul, che in quello stesso anno fornirà il tema di "In A Silent Way" a Davis, dimostra notevole intelligenza anche in contesti più tradizionali. E che dire del suo "Mercy Mercy Mercy?" Un classico gospel-soul di bellezza scultorea, che mostrava come Zawinul fosse perfettamente calato nella cultura africana-americana, qui in una versione magnifica. Il concerto si conclude con il blues di "Oh Babe" dove Nat Adderley è anche vocalist.

Track Listing

The Scavenger; Manhã De Carnaval; Work Song; Somewhere; Why Am I Treated So Bad; Experience In E; Blue ‘n’ Boogie; Come Sunday; Walk Tall (Baby, That's What I Need); Mercy, Mercy, Mercy; The Scene; Oh Babe.

Personnel

Additional Instrumentation

Nat Adderley: cornet.

Album information

Title: Burnin’ in Bordeaux: Live in France 1969 | Year Released: 2024 | Record Label: Elemental Music

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