Bouvier: Blachant

Dai consigli d'amministrazione alla sala d'incisione. L'antropologa e urban designer Jackie "Bouvier" Copeland è stata riconosciuta di recente tra i massimi leader filantropici del mondo ed è impegnata in varie iniziative internazionali di sostegno umanitario. Ha fondato il programma "Black Philanthropy Month," la rete di filantropia femminile "Reunity" ed è dirigente di "The Women Invested to Save Earth Fund."
Questo debutto discografico, prodotto dal bassista Ben Williams, s'inscrive in quest'attività, presentandosi come una profonda riflessione (anche spirituale) sui temi del sostegno e della solidarietà.
Con vibrante appeal colloquiale e un timbro profondo, Bouvier presente un percorso musicale diviso in tre sezioni: "Tribulation," "Love" e "Trascendence" comprendente nove suoi brani e originali reinterpretazioni di classici di Al Green, Roberta Flack e Oscar Brown Jr..
Accompagnata da un quintetto d'impronta jazzistica, Bouvier canta con ricco soul feeling in una miscela che spazia tra suggestioni gospel, citazioni ritmiche yoruba e jazz ballad. Un impatto determinante alla riuscita dell'album l'hanno i testi, in particolare nei brevi interventi declamati che introducono le sezioni e che lei definisce "Blachanting." Ben Williams ha un ruolo significativo nella riuscita dell'album con la direzione musicale e la presenza come strumentista ma non dimentichiamo gli ottimi interventi solisti di Andrew Renfroe alla chitarra e Brandon Coleman alle tastiere e all'organo. Abbiamo particolarmente apprezzato l'impronta gospel di "Holla," la ricchezza (non solo ritmica) di "Ghosts of Our Past" e la reinterpretazione di "Feel Like Goin' On," che trasforma in avvincente soul ballad l'originale versione dinamica di Al Green.

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