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Bill Evans - Nel bluegrass l'anima degli Stati Uniti?
Voglio imparare di più sul Bluegrass e vedere cosa riesco ad incorporare nella mia musica per spingerla in nuovi territori. A volte mi sembra che la gente sia troppo preoccupata dai confini. Per me sono lì solo per essere abbattuti.
Bill Evans: Quando ho cominciato ad andare in tour con Miles Davis nei primi anni ottanta, c'erano molte più sovvenzioni per le arti in Europa e negli Stati Uniti. C'erano più Festival, più clubs, etc. che supportavano quello che facciamo come musicisti di jazz. D'altro canto il pubblico del jazz è aumentato in questi anni, quindi questo è comunque un periodo interessante. Abbiamo meno festival nei quali esibirci ma abbiamo un pubblico più numeroso che ama ascoltare la nostra musica. Ricordati che quando un governo vuole risparmiare per risolvere i problemi dell'economia, la prima cosa che fa è tagliare le risorse dedicate alle arti. Specialmente negli Stati Uniti. Poi le stesse persone che fanno questi tagli vengono ai concerti e chiedono di essere fotografati con gli artisti. Non è strano?
AAJ: Com'è nato il progetto 'Soulgrass'?
B.E.: 'Soulgrass' è partito alcuni anni fa quando ho deciso che era ora di registrare parte delle idee che mi ronzavano in testa negli ultimi anni. Volevo registrare con il banjo, il violino, il dobro, il mandolino, ecc. Così ho cominciato a scrivere la musica con questi strumenti in mente. Volevo registrare a Nashville, con i migliori musicisti che si esprimono con questi strumenti e sono stato fortunato nel riuscire ad utilizzare delle vere e proprie leggende.
AAJ: I tuoi assoli sul disco Soulgrass sono molto interessanti, con un tono maturo e molta energia. L'ottima registrazione dà la possibilità agli ascoltatori di poter apprezzare ogni minimo dettaglio. Tutto questo dipende dal fatto che avete registrato a Nashville o dipende dall'aver condiviso il progetto con nuovi ed eccellenti partner musicali?
B.E.: Come jazzista esprimo idee che sono strettamente collegate a quello che fanno i musicisti che suonano con me. Ero davvero eccitato dalla possibilità di suonare con Bela Fleck, Jerry Douglas, Victor Wooten, ecc. Le vibrazioni in studio erano davvero intense e positive. Questa è la ragione per la quale la musica è così buona da ascoltare. È la combinazione di grandi musicisti e la perfetta atmosfera per creare musica. L'ingegnere del suono Phil Magnotti sa come fare il mix e ottenere un grande suono. Questo aiuta davvero molto, credimi.
AAJ: 'Soulgrass' è pensato come un episodio della tua ricerca musicale o pensi di continuare ad investigare questi generi musicali per un po' di tempo?
B.E.: Al momento sono realmente interessato ad andare più a fondo in questo progetto. Un suono caratterizzato da una identità profonda che mi piace definire 'Americana'. Voglio imparare di più sul Bluegrass e vedere cosa riesco ad incorporare nella mia musica per spingerla in nuovi territori. Questo è quello che mi diverte e mi ispira. A volte mi sembra che la gente sia troppo preoccupata dai confini. Per me sono lì solo per essere abbattuti.
AAJ: Facciamo finta che ti venga messo a disposizione un budget illimitato per suonare e registrare quello che vuoi. Qual la band utilizzeresti? Che tipo di musica suoneresti?
B.E.: Immagino che intendi limitare la mia scelta ipotetica ai musicisti viventi. Diciamo che suonerei la musica che sto suonando adesso. Ci sono un sacco di musicisti che sceglierei. Bela Fleck, Vinnie Colaiuta, Bruce Hornsby, Herbie Hancock, potrei andare avanti per un po'. Mi piacciono molti musicisti, anche diversi fra di loro. Ma certamente suonerei la musica che suono ora.
AAJ: Puoi raccontarci qualcosa dei tuoi prossimi progetti?
B.E.: Voglio continuare ad esplorare e suonare con gli strumenti del mondo Bluegrass. Mi piace comporre per banjo, mandolino, violino, dobro. Sto andando in tour anche con la band Soulbop che dirigo assieme a Randy Brecker. È un musicista pieno di musicalità e suona bene sera dopo sera. Le cose che scrive sono tra le cose migliori della musica d'oggi. Abbiamo registrato un CD che si chiama Soulbop Live che è uscito a febbraio del 2005. Contiene una musica dal vivo piuttosto avventurosa. Sono molto soddisfatto di questo album.
AAJ: Stai suonando di più in Europa o negli Stati Uniti?
B.E.: Normalmente suono molto di più in Europa che non negli Stati Uniti. Ho passato molto tempo in Europa in questi anni. Stiamo mettendo a punto proprio in questi giorni i nostri impegni negli Stati Uniti per il 2006, spero che le cose possano bilanciarsi un po'. Mi piace suonare in Europa. È come una seconda casa per me.
AAJ: Ci sono progetti per un tour in Italia?
B.E.: Sì, ho in previsione di essere in Italia nel periodo Aprile/Maggio con il progetto 'Soulgrass'.
AAJ: Proviamo ad immaginare che Miles ti chiama col suo portatile stellare e ti chiede di spedirgli su in cielo tre CD, tre film e tre libri per meglio capire quello che sta succedendo nel mondo oggi. Cosa metti nella busta celestiale?
B.E.: Metterei il mio CD 'Soulgrass', in modo che lui sappia cosa sto combinando. Poi qualcosa dal mondo Hip Hop e qualcosa di Randy Brecker. Miles amava sempre le cose di Randy. Non sono sicuro su che film e che libri potrei mandargli. Devo pensarci. Miles era un tipo molto particolare, come gusti. A proposito, ti ho già detto che mi sono sentito con Miles, l'altro giorno? Ahhhhhhhhh
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