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Alain Vankehove: Beyond Mountains

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Alain Vankehove: Beyond Mountains
Già sodale dei vari Christophe Marguet e Marc Ducret, fra gli altri, nonché membro dell'ONJ edizione-Damiani, Vankenhove, parigino il cui cognome rivela origini evidentemente più nordiche, è qui alla testa di un quartetto del tutto funzionale a un'idea musicale intrisa di umori multiprovenienti, per un album denso (meno di 40') in cui non è dato smarrirsi né distrarsi.

Il meglio arriva nel cuore dello stesso, diciamo dai brani fra il quarto il decimo: se in principio si manifesta infatti quella che sarà la linea maestra del lavoro, però su toni un po' generici, stereotipati, i due brani di commiato finiscono per celarsi a loro volta dietro una coralità lievemente impersonale.

Il cuore del disco è invece tutt'altro che avaro di episodi notevoli. Si parte con la tromba sola, molto elegiaca, di "Fenêtre sur océan," cui si uniscono poi piano e basso elettrici, per inaugurare, nel più ampio "Histoire de bulles d'O," una linea più scopertamente sperimentale (che all'inizio spiazza persino un po') e rifluire poi in un nuovo episodio ("Lettre à...," ancora breve : un minutino appena) per il solo Vankenhove, col quartetto al completo che sembra liberare infine ogni sua potenzialità in "News from the Tibet," alzando ulteriormente la posta in "Ideal City," a spazi larghi, aperti, atratti viscerali. Virato al funky (coloritura, del resto, tutt'altro che isolata), "Abus de pouvoir" sprizza energia da ogni poro, incalzante, fortemente ritmico (senza eccessi o momenti fuori controllo, peraltro, come tutto il resto), per stemperarsi in "Aux oubliés," dove non a caso Vankenhove imbavaglia la sua tromba con la sordina.

Il modello-Davis è largamente avvertibile, per carità, ma senza che si scada mai nel ricalco. Le soluzioni in qualche modo sorprendenti, impreviste, sono per contro frequenti, facendo di quest'opera qualcosa di commestibile ma mai ruffiano, godibile ma non stucchevole. Proprio nell'invidiabile equilibrio tra i molteplici input messi in campo sta in effetti il principale pregio del disco, che ti fa capire da dove può anche provenire, ma non ti rivela mai del tutto fin dove potrà spingersi. E non è particolare di poco conto.

Track Listing

01. Sentiment d’Elles ; 02. NYC ; 03. Under Snow ; 04. Fenêtre sur océan ; 05. Histoire de bulles d’O ; 06. Lettre à... ; 07. News from the Tibet ; 08. Ideal City ; 09. Abus de pouvoir ; 10. Aux oubliés ; 11. Chance!; 12. Jeu d’enfance.

Personnel

Alain Vankenhove (tromba, flicorno); Benjamin Moussay (tastiere, elettronica); Jean-Luc Lehr (basso, effetti); Eric Echampard (batteria).

Album information

Title: Beyond Mountains | Year Released: 2010 | Record Label: Yolk Records


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