Miriodor: Avanti!

La loro musica è un canovaccio costantemente illuminato da colori sorprendenti e caratterizzato da profumi che sembrano abituali ma che si rivelano sfuggenti e mutanti. Siamo in una sorta di universo parallelo che i quattro musicisti che compongono il gruppo sembrano conoscere a menadito. E' il loro territorio e se vogliamo giocare dobbiamo accettare le loro regole. Così come fanno i tre musicisti ospiti che aggiungono sax e trombe in alcune sezioni dell'album senza modificare sostanzialmente la delicata alchimia che sostiene il lavoro del quartetto.

A volte tornano alla mente certe escursioni in territorio tolkieniano dei Gentle Giant, condite con una spruzzatina dei migliori Genesis (quelli di Nursery Crime, per esempio) e con le lunghe cavalcate dei King Crimson più sinfonici (quelli di Lizard, per intenderci). Ma, sostanzialmente, questa è la musica dei Miriodor e cercare modelli di riferimento rischia di diventare esercizio futile.

I cambiamenti climatici sono all'ordine del giorno e riescono a sorprenderci per quanto sono capaci di incastrarsi vicendevolmente senza apparente soluzione di continuità. Le sensazioni visive che questa musica sa evocare sono molto palpabili, dotate di grande espressività cinematica. Capaci di proiettare un film allucinato nella nostra mente.

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