Cory Wright Outfit: Apples + Oranges
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Sassofonista tenore e clarinettista attivo nell'area di San Francisco, Cory Wright ha collaborato con formazioni dirette da Anthony Braxton, Vinny Golia, Yusef Lateef. Nel suo lavoro è coinvolta spesso l'apprezzata contrabbassista Lisa Mezzacappa, presente in questa registrazione, come nel gruppo The Green Mitchell Trio, da lui diretto.
Di Apples+Oranges colpisce subito, in esordio di ascolto, la fluidità con cui si muove l'ensemble e la spinta ritmica che sostiene la musica.
Il primo brano d'altra parte fa riferimento nell'assonanza del titolo a un grande artefice ritmico come il compianto Freddie Waits. La musica ricorda anche il drive ritmico della coppia Dave Holland / Barry Altschul, che negli anni Settanta rappresentò il motore propulsivo accanto a personaggi come Braxton, Chick Corea, Sam Rivers.
Questa impressione trova conferma nel procedere dell'ascolto, che però si arricchisce di altre piacevoli sorprese. In primo luogo la vivacità degli stilemi e delle forme compositive messe in campo da Wright, al quale è dovuto l'intero corpus di brani del disco. Si va dal clima cameristico, puntillistico di "Low Impact Critter" al lavoro sugli impasti timbrici e sui suoni distesi in ampi spazi di "Eyedrop," alle varianti sul tema di marcia lenta dei tre episodi denominati "St. Bruno," ognuno dei quali si sviluppa sul contributo di uno dei fiati.
Non manca l'accenno gustoso alla scuola AACM, nel brano "Whaticism," in cui ci si accosta al suo volto più ironico e gioioso. Prova impegnativa e pienamente riuscita è senza dubbio quella di "The Sea and The Space," brano meticolosamente calibrato negli insiemi e nelle parti improvvisate, con gli impasti trasparenti di clarinetto, flauto e trombone, con le deliziose modulazioni dei metri e delle tonalità.
Qui, come in tanti altri episodi, l'apporto dei solisti è messo in risalto, con il dolente tema iniziale magistralmente enunciato dal trombone di Rob Ewig e ombreggiato dagli altri due fiati. E con gli interventi al clarinetto del leader, teso e pregnante, di nuovo del trombone e del sax alto dell'ottimo Evan Francis, che introduce alla progressione intensa della parte finale. Interessante anche il contrasto tra la profondità imperturbabile della Mezzacappa (meravigliosa pure nel solo in "Whaticism") e la nervosa vitalità della batteria di Jordan Glenn.
Il gruppo si muove su equilibri solidi e controllate sfumature espressive, magistralmente ispirato dalle costruzioni di Wright e guidato dal sassofonista con mano sicura e idee chiare. Riesce a esprimere profondità e intensità in modo sobrio, nella tradizione che si allaccia storicamente alla vicenda californiana, quella più valida e sperimentale di Jimmy Giuffre e Shelly Manne.
Bella prova davvero.
Di Apples+Oranges colpisce subito, in esordio di ascolto, la fluidità con cui si muove l'ensemble e la spinta ritmica che sostiene la musica.
Il primo brano d'altra parte fa riferimento nell'assonanza del titolo a un grande artefice ritmico come il compianto Freddie Waits. La musica ricorda anche il drive ritmico della coppia Dave Holland / Barry Altschul, che negli anni Settanta rappresentò il motore propulsivo accanto a personaggi come Braxton, Chick Corea, Sam Rivers.
Questa impressione trova conferma nel procedere dell'ascolto, che però si arricchisce di altre piacevoli sorprese. In primo luogo la vivacità degli stilemi e delle forme compositive messe in campo da Wright, al quale è dovuto l'intero corpus di brani del disco. Si va dal clima cameristico, puntillistico di "Low Impact Critter" al lavoro sugli impasti timbrici e sui suoni distesi in ampi spazi di "Eyedrop," alle varianti sul tema di marcia lenta dei tre episodi denominati "St. Bruno," ognuno dei quali si sviluppa sul contributo di uno dei fiati.
Non manca l'accenno gustoso alla scuola AACM, nel brano "Whaticism," in cui ci si accosta al suo volto più ironico e gioioso. Prova impegnativa e pienamente riuscita è senza dubbio quella di "The Sea and The Space," brano meticolosamente calibrato negli insiemi e nelle parti improvvisate, con gli impasti trasparenti di clarinetto, flauto e trombone, con le deliziose modulazioni dei metri e delle tonalità.
Qui, come in tanti altri episodi, l'apporto dei solisti è messo in risalto, con il dolente tema iniziale magistralmente enunciato dal trombone di Rob Ewig e ombreggiato dagli altri due fiati. E con gli interventi al clarinetto del leader, teso e pregnante, di nuovo del trombone e del sax alto dell'ottimo Evan Francis, che introduce alla progressione intensa della parte finale. Interessante anche il contrasto tra la profondità imperturbabile della Mezzacappa (meravigliosa pure nel solo in "Whaticism") e la nervosa vitalità della batteria di Jordan Glenn.
Il gruppo si muove su equilibri solidi e controllate sfumature espressive, magistralmente ispirato dalle costruzioni di Wright e guidato dal sassofonista con mano sicura e idee chiare. Riesce a esprimere profondità e intensità in modo sobrio, nella tradizione che si allaccia storicamente alla vicenda californiana, quella più valida e sperimentale di Jimmy Giuffre e Shelly Manne.
Bella prova davvero.
Track Listing
Freddie Awaits the Sleepers; Low Impact Critter; St. Bruno’s Preview; Whaticism; The Sea and Space; St. Bruno’s Review; Eyedrop; St. Bruno’s Purview.
Personnel
Cory Wright: sax (tenore), clarinetto; Evan Francis: sax (alto), flauto; Rob Ewing: trombone; Lisa Mezzacappa: contrabbasso; Jordan Glenn: batteria.
Album information
Title: Apples + Oranges | Year Released: 2014 | Record Label: Singlespeed Music
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