Home » Articoli » Album Review » Hildegard Kleeb - Pelayo Arrizabalaga: Am(vr)ee

1

Hildegard Kleeb - Pelayo Arrizabalaga: Am(vr)ee

By

Sign in to view read count
Hildegard Kleeb - Pelayo Arrizabalaga: Am(vr)ee
Tra le pubblicazioni dell’etichetta bernese Everest Records spicca questo lavoro di Hildegard Kleeb e Pelayo Fernandez Arrizabalaga, attivi in un originale duo dal 2003.

La pianista è un’affermata interprete dell’avanguardia americana, da John Cage e Christian Wolff a James Tenney e Alvin Lucier; ma soprattutto sono imprescindibili i CD monografici su Morton Feldman ed Anthony Braxton, pubblicati dalla Hat Hut.

Il musicista madrileno, attivo dapprima sulla scena improvvisativa spagnola, poi, dagli anni ’90, su quella elvetica, oltre che artista visivo e buon sassofonista e clarinettista, è un esperto della manipolazione di vinili attraverso giradischi Phillips e Lenco modificati.

Am(vr)ee rivela una natura aforistica già dalle durate delle tracce: su diciotto, 13 non arrivano a quattro minuti e una sola supera i cinque.

Nel percorso segnato da queste miniature si evidenziano differenti modalità di organizzazione dei materiali, in larga parte improvvisati. In diversi brani, è la pianista a lanciare e a elaborare l’idea di base, assegnando al partner una funzione di sostegno.

E’ questo, per esempio, il caso dell’iniziale “Prelude”, con le cellule melodiche del piano sgocciolanti su un ispido tappeto di rumori, ovvero dei due episodi intitolati “Satin”, in cui le rarefatte sonorità di Arrizabalaga mettono in risalto la contemplatività sospesa dei brani, a metà strada tra Marilyn Crispell e Morton Feldman: influenza, quest’ultima, ancora più evidente nella decantazione lirica di “Solsticio” e, soprattutto, di “Patina”.

Più rari sono i casi in cui l’iberico regge autonomamente il filo del discorso, con un approccio che ha come costante lo stravolgimento dell’oggetto sonoro: si tratti di John Coltrane, Sophia Gubaidulina, Yma Sumac, Gerry Hemingway, Filippo Tommaso Martinetti o Marcus Schmickler, il risultato è quasi sempre la non riconoscibilità del dato di partenza.

In “Josepslap” sono dunque i piatti a prendere via via il sopravvento, con un soliloquio accidentato e deforme, che Kleeb può soltanto assecondare con puntuazioni sparse.

Altrove i ruoli non sono nettamente definiti, come in “Granit”, che dai poderosi accordi della tastiera lascia emergere asincrone stratificazioni ritmiche, laddove “Le gibet” è un gioco di iterazioni sempre più dilatate e distorte.

La frammentazione inizia a manifestarsi in “Trio”, con lo stridente contrasto fra il lirismo delle melodie pianistiche e le soluzioni “antigraziose” di Arrizabalaga, che giustappongono sparsi borborigmi alla risonanza lontana e informe di una batteria.

Un fantasmatico strumento a fiato giunge nei brevissimi “Martillo contra aguja” e “Aguja contra martillo” a frangere il discorso in schegge acuminate e mercuriali, sicché “Conversaciones nocturnas” si riduce a due monologhi che ormai scorrono parallelamente, senza trovare punti d'incontro in un’oscurità che è sonora, prima ancora che visiva.

Ma il pezzo forte è “Freedom” che trasfigura del tutto Ellington in una straniante elegia, distesa su inquietanti fondali estrapolati dai Tangerine Dream e da voci deformate.

Il lavoro è, come si vede, decisamente vario; le numerose idee che contiene, tuttavia, avrebbero potuto essere sviluppate in maniera più compiuta.

Al di là della breve durata dei singoli brani, infatti, il problema del CD, considerato nel suo complesso, è che non consente di cogliere appieno un dato cambiamento di prospettiva, quando subito se ne affaccia una nuova, cosicché affiora, alla fin fine, un senso di frustrazione.

Visita i siti di Hildegard Kleeb e Pelayo Fernandez Arrizabalaga

Track Listing

01.Prelude; 02.Trio; 03.Plastik; 04.Martillo Contra Aguja; 05.Satin 1; 06.Aguja Contra Martillo; 07.Patina; 08.Descendiendo En Circulos; 09.Geometria Poetica; 10.Prelude 231; 11.Josepslap; 12.Conversaciones Nocturnas; 13.Le Gibet; 14.Granit; 15.Freedom; 16.Solsticio; 17.Mobile Futurista; 18.Satin 2

Personnel

Hildegard Kleeb (pianoforte); Pelayo Arrizabalaga (giradischi).

Album information

Title: Am(vr)ee | Year Released: 2008 | Record Label: Everest


< Previous
Cornell 1964

Next >
Semblance

Comments

Tags


For the Love of Jazz
Get the Jazz Near You newsletter All About Jazz has been a pillar of jazz since 1995, championing it as an art form and, more importantly, supporting the musicians who create it. Our enduring commitment has made "AAJ" one of the most culturally important websites of its kind, read by hundreds of thousands of fans, musicians and industry figures every month.

You Can Help
To expand our coverage even further and develop new means to foster jazz discovery and connectivity we need your help. You can become a sustaining member for a modest $20 and in return, we'll immediately hide those pesky ads plus provide access to future articles for a full year. This winning combination will vastly improve your AAJ experience and allow us to vigorously build on the pioneering work we first started in 1995. So enjoy an ad-free AAJ experience and help us remain a positive beacon for jazz by making a donation today.

More

Power Vibe
Steph Richards
Green Lights
Troy Roberts
Amen
Joy Guidry
Groove Junkies
Ben Patterson Jazz Orchestra

Popular

Get more of a good thing!

Our weekly newsletter highlights our top stories, our special offers, and upcoming jazz events near you.