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Ab Baars
ByUno dei più grandi improvvisatori. Suona lo shakuhachi con una stupefacente padronanza del suono, del respiro e del fraseggio. Ho iniziato suonare questo strumento due anni fa ed è per me una grande fonte di ispirazione. Non avevo la minima idea che ci fossero così tante scuole e così tanti insegnanti di shakuhachi!
02. György Kurtag - Jatekok (ECM New Series 1619 - 1996).
Compositore dei piccoli gesti. Le sue composizioni suonano come delle improvvisazioni. Maestro di leggerezza e trasparenza. In questo CD suona proprie composizioni e arrangiamenti (Bach) insieme a sua moglie.
03. Jelly Roll Morton - The Library of Congress Recordings by Alan Lomax (Rounder - 2007).
Fantastico compositore, improvvisatore e pensatore. Inventore di un intero nuovo mondo musicale. Ritmo, ritmo, ritmo...
04. Jimmy Giuffre - Free Fall (Columbia/Legacy - 1962).
Poesia... Giuffre ha costruito un proprio mondo. Ha trovato una nuova voce ed è stato capace (e che coraggio...) di abbandonare la complessità del be-bop negli anni Cinquanta. Improvvisatore naturale e libero. Ma ad essere onesti dovrei dire che preferisco Pee Wee Russell. Maestro della semplicità... profondo... inimitabile... e che suono... Poesia pura.
05. Fado de Lisboa (1928-1936) (Heritage - 1992).
Grandi voci, grande canto. L’accompagnamento è di una o due chitarre, ma il suono è quello di un’orchestra sinfonica. E’ questa la scuola che preferisco, più ricca, più profonda, per niente turistica, assolutamente naturale.
06. Count Basie and his Orchestra - America's #1 Band (Columbia/Legacy - 2003).
Il testamento. Basie disse “Un buon arrangiamento dovrebbe potersi appiccicare al retro di una busta”. Solo l’essenziale, il resto avviene sul palco. Mi piace l’idea ma è tremendamente difficile. E che band! Lester Young il mio eroe, il selvaggio Dicky Wells e molti altri grandi improvvisatori.
07. Aldo Clementi - Madrigale (HatArt - 1999).
Questo è come mi piacerebbe improvvisare con il mio gruppo. Contrappunto. Sviluppo di linee individuali.
08. Harry Belafonte - The Long Road to Freedom (Buddha Records. BMG/Heritage - 2001).
Cantante importante, registrazione importante, importante documento di emancipazione. Grande voce. Peccato che sia conosciuto solamente per due o tre canzoni di grande successo.
09. Von Freeman - Good Forever (Premonition Records - 2006).
Mamma mia! Uno shock quando l’ho sentito per la prima volta. Una voce così originale. Tecnica e conoscenza da paura, ma... È la musica che viene sempre per prima, e questa è la cosa più importante. Profondo, profondo, profondo e che spirito libero.
10. John Carter - A Suite of Early American Folk Music (Moers Music - 1980).
Poesia al massimo livello. Ho studiato con lui nel 1989 per due mesi a Culver City (Los Angeles). E ci penso ancora quasi ogni giorno. La sua musica, la sua voce... Grande compositore, improvvisatore di primissimo ordine. E il suo clarinetto suona come il vento, come un bicchiere di cristallo che si rompe in mille pezzi, come la luce del sole sull’acqua e sempre c’è il blues sanguigno della sua nativa Forth Worth.
Foto di Claudio Casanova
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